Carta del docente (bonus 500 Euro)

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    Carta docente 500 euro: a breve il decreto attuativo

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    All'inizio dell'anno scolastico andrà in vigore la "Carta del docente" che conterrà 500 euro da spendere per l'autoaggiornamento.

    Le spese potranno riguardare:
    1. libri,
    2. testi, pubblicazioni e riviste per l'aggiornamento,
    3. hardware e software,
    4. corsi di studio,
    5. aggiornamento e qualificazione delle competenze professionali,
    6. corsi di laurea,
    7. laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico inerenti al profilo professionale,
    8. corsi post lauream o master universitari inerenti al profilo professionale,
    9. rappresentazioni teatrali e cinematografiche,
    10. ingresso ai musei, mostre ed eventi culturali in genere.

    L'investimento totale è di 381.137.000 per 764.274 docenti divisi tra organico di diritto, docenti di sostegno, docenti del potenziamento e di religione.

    Perché vada in funzione il servizio, occorre attendere un decreto operativo, che sarà emanato entro metà settembre, cioè entro 60 giorni dalla pubblicazione della legge; il decreto dovrà contenere tutte le istruzioni operative: assegnazione e utilizzo, modalità di uso delle agevolazioni e dei benefici della carta.

    Fonte: Orizzonte Scuola (09 agosto 2015)

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    Edited by Steve Hi Power Mc - 4/12/2015, 22:33
     
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    Entro settembre arriveranno i 500 euro per i docenti di ruolo? Discriminati ata e precari

    Il comma 121 della Legge 13 luglio 2015 n° 107, nota come “buona scuola” per il Governo, cattiva scuola per la quasi totalità della comunità scolastica, introduce “al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali, la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado”.

    Detta Carta, dell’importo nominale di euro 500 annui per ciascun anno scolastico, può essere utilizzata per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software, per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione di cui al comma 124. La somma di cui alla Carta, si precisa nel testo della Legge, non costituisce retribuzione accessoria né reddito imponibile.

    Entro metà settembre con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono definiti i criteri e le modalità di assegnazione e utilizzo della Carta nonchè l’importo da assegnare nell’ambito delle risorse disponibili che ammontano ad euro 381,137 milioni annui a decorrere dall'anno 2015 ed interesseranno 762.274 insegnanti di ruolo ivi inclusi anche circa 12 mila docenti di religione. Ad inizio di ogni anno scolastico verrà assegnata la carta ai beneficiari ovvero verrà ricaricato l'importo previsto che avrà validità sino alla conclusione dello stesso anno scolastico. Il servizio verrà affidato in concessione ad un gestore mediante stipula di apposito contratto di sponsorizzazione gratuita a seguito di una procedura di gara. Ora, come è evidente, i famigerati 500 euro, escludono i docenti precari e gli ATA.

    Per quanto concerne i docenti precari, penso soprattutto a quelli che svolgeranno supplenze su posti vacanti/ disponibili, tale discriminazione è a dir poco grave. In primo luogo perché il CCNL scuola prevede anche per questa tipologia di docenti il diritto alla formazione ed in secondo luogo perché vi sono principi di diritto che devono essere fatti valere. La Corte di Giustizia Europea diverse volte ha fatto notare che non vi può essere discriminazione tra lavoratori a tempo determinato e lavoratori a tempo indeterminato, e questo in base al principio fissato nell’ordinamento comunitario dall’Accordo Quadro sul lavoro a tempo determinato del 18.03.1999 trasfuso nella Direttiva 1999/70/CE del 28.06.1999. Quali sono le ragioni oggettive che giustificano una simile disparità di trattamento? Certo, vi è stata giurisprudenza che ha affermato che “l’attribuzione ai soli dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato di una gratifica particolare e di un premio di produttività non viola l’art. 5, legge n. 230 del 1962, avendo finalità di fidelizzazione ed essendo perciò incompatibili con rapporti di lavoro a termine. (Cass. 3/3/2014 n. 4911)”.

    Ma qui la situazione è diversa. Per esempio, il Tribunale di Ancona, con la sentenza n.r.g. 2490/20 del 16 ottobre 2013 ha affermato che “non può essere accettata alcuna interpretazione, ed anzi si dovrebbe ritenere abrogata ogni previgente norma che contempli differenze di trattamento economico tra personale stabile e precario, nella vigenza dell’art. 6 del Dlgs 368/2001, norma che nell’imporre un criterio di “non discriminazione” non pare tollerare la permanenza di eccezioni, stante anche la sua derivazione comunitaria (v. punto 1 della “clausola 4” dell’Accordo Quadro attuato con la Direttiva 70/1990 da ritenersi direttamente applicabile,) ed il suo contenuto di diretta espressione di principi costituzionali”.

    Specificando che “in ogni caso, non può essere interpretato nel senso indicato dalla parte convenuta (così come si deve ritenere abrogata ogni previgente norma che contempli differenze di trattamento [economico] tra personale stabile e precario), nella vigenza dell'art.6 D.L.vo 368/01, norma (invocata dal ricorrente) che nell'imporre un criterio di "non discriminazione" non pare poter tollerare la permanenza di eccezioni, stante anche la sua esplicita derivazione comunitaria (v. punto 1 della "clausola 4" dell'Accordo Quadro attuato con la Direttiva 1999/70, da ritenersi direttamente applicabile ») ed il suoi contenuto di diretta espressione di principi costituzionali (art.3, 36 e 97 Costituzione).

    L'interesse della Amministrazione alla formazione dei propri dipendenti (ratio della disciplina in esame, evidenziata da parte convenuta) non pare venir meno nei confronti del personale precario della scuola, il quale è destinatario di una una particolare disciplina (reclutamento per successivi incarichi, ed immissione a ruolo, in base a graduatorie permanenti: v. art.4 L.124/99, e art. 399 D. L.vo 297/94) che - per quanto di rilievo - lo equipara sostanzialmente al personale stabile, nel senso che nel caso di (plausibilmente sicura) necessità per gli anni successivi, la Scuola non potrà esimersi dall'offrire un posto al ricorrente (evidentemente ben posizionato in graduatoria), trovandosi così certamente arricchita dalla sua maggiore preparazione, così come da quella di un collega di ruolo (il quale a sua volta, per altro verso, potrebbe sempre dare le dimissioni: circostanza de resto in qualche modo prevista dal citato art.2, con disposizione adattabile anche al personale "precario" nel [solo] caso in cui, nel biennio, eventualmente rifiuti successivi incarichi); - si evidenzia che la accennata prospettiva, secondo cui il personale precario della Scuola deve essere considerato come tendenzialmente destinato ad entrare nei ruoli, trova riscontro nel pacifico riconoscimento al ricorrente del periodo di dottorato ai (soli) fini "giuridici", nel senso specificato nella comparsa di costituzione di parte convenuta; - si deve quindi senz'altro escludere che si riscontri alcuna "obiettiva incompatibilità" tra il diritto a conservare la retribuzione durante il dottorato e la durata (formalmente) temporanea del rapporto di impiego”.

    Ovviamente, visto come funziona il nostro sistema di tutele giuridiche, il citato articolo 6 è stato è stato abrogato D.LGS. 15 GIUGNO 2015, N. 81, ma il principio di diritto rimane invariato ed in via analogica, seppur trattasi di fattispecie diversa, estendibile al caso di cui ora trattasi. Per gli ATA, è una chiara scelta politica, ma anche gli ATA hanno diritto alla formazione e viste le novità tecnologiche, i nuovi programmi, i nuovi sistemi con i quali dovranno fare i conti, sarebbe stata una scelta giusta e legittima estendere e riconoscere anche a questa tipologia di personale, fondamentale per la scuola pubblica, i 500 euro od altra cifra reputata congrua per le finalità di cui alla Legge del 13 luglio 2015.
    Sarà anche questa voce oggetto di contenzioso?
    Probabile.

    Fonte: Orizzonte Scuola (24 agosto 2015)

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    Carta del Prof.: arriverà quest'anno, promette il Ministro. Sì, ma quando?

    Tra le tante novità previste con la riforma “Buona scuola”, diventata Legge 107 con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 15/07/2015, c’è la cosiddetta “carta prof”, il bonus di 500€ all’anno destinato ai docenti in ruolo per l’aggiornamento e la formazione.

    Se n’è parlato tanto prima dell’approvazione definitiva della riforma e se ne parla ancora. Per ora, sfortunatamente per tutti i docenti destinatari, se ne parla soltanto e la “carta prof” rimane ancora e solo nella carta, in forma scritta nella Legge 107.

    Nel comma 121, infatti, viene stabilito che “ Al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali, e' istituita, nel rispetto del limite di spesa di cui al comma 123, la Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. La Carta, dell'importo nominale di euro 500 annui per ciascun anno scolastico, puo' essere utilizzata per l'acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all'aggiornamento professionale, per l'acquisto di hardware e software, per l'iscrizione a corsi per attivita' di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonche' per iniziative coerenti con le attivita' individuate nell'ambito del piano triennale dell'offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione di cui al comma 124. La somma di cui alla Carta non costituisce retribuzione accessoria ne' reddito imponibile.“

    Anche e soprattutto il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha dedicato molto tempo a pubblicizzare questa iniziativa che è stata oggetto di interventi in molti dibattiti pubblici e nella stessa lettera che ha inviato via mail a tutti i docenti sottolinea gli investimenti sulla scuola e per i professori, tra i quali questa famosa carta. Queste le precise parole nella lettera:

    "Diamo più soldi agli insegnanti. Ci sono 40 milioni di euro per la vostra formazione. A questi si devono aggiungere 500 euro netti a testa per la Carta del Professore: musica, libri, teatro, corsi per pagare ciò che ritenete utile per aiutarvi nella vostra crescita culturale. E ci sono 200 milioni di euro per il merito. Possiamo discutere sui criteri con cui applicare il merito, ma questi soldi non possono essere dati in parti uguali a tutti."

    Quindi sappiamo bene a cosa potrà servire, ma per ora nessuna informazione è stata data sulle modalità di emissione, di ricarica e di utilizzo della carta.

    Sulla tempistica se ne parla nel comma 122 dove si specifica che “Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca e con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definiti i criteri e le modalita' di assegnazione e utilizzo della Carta di cui al comma 121, l'importo da assegnare nell'ambito delle risorse disponibili di cui al comma 123, tenendo conto del sistema pubblico per la gestione dell'identita' digitale,nonche' le modalita' per l'erogazione delle agevolazioni e dei benefici collegati alla Carta medesima.”

    Quindi il decreto che prevede i criteri e le modalità necessarie per assegnazione e utilizzo della carta, dovrebbe essere già predisposto per essere adottato entro il 16 settembre 2015, in quanto nel comma citato si parla di “sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge” e la Legge 107 è entrata in vigore il 16 luglio 2015.

    Dal punto di vista economico nel comma 123 si autorizza il tetto di spesa per il 2015 disponendo che “Per le finalita' di cui al comma 121 e' autorizzata la spesa di euro 381,137 milioni annui a decorrere dall'anno 2015.”

    Quanto scritto nella Legge107 non è stato ancora concretizzato, per ora si tratta, quindi, di una carta solo “virtuale” e come tale non utilizzabile.

    Il ministro Giannini sembra dare delle garanzie sostenendo, per la tempistica relativa alla realizzazione di tutto quanto previsto nella “Buona scuola” :

    “E' stata approvata il 16 luglio, il nostro programma indica circa un anno e mezzo, quindi la fine dell'anno solare 2016 per completarla. Stiamo rispettando puntualmente tutte le tappe".

    In particolare per la “carta prof” e i 500 € di bonus per i docenti, il ministro Giannini fa sapere che "arriveranno già quest'anno. Abbiamo stanziato oltre 200 milioni e sono subito disponibili".

    Promessa che verrà mantenuta o ennesima chimera?

    Sarebbe auspicabile maggiore concretezza e totale rispetto della parola data per permettere ai docenti che aspirano a frequentare un master o un corso, di poter utilizzare subito la carta per questo scopo. Si tratta di corsi di formazione e/o master a pagamento che consentirebbero ai docenti interessati di maturare punteggio da utilizzare per la futura mobilità 2016/17.

    Considerando che ciò che prevede la Legge 107 determinerà una serie di doveri per i docenti, le scuole e i DS, che saranno tenuti a rispettare, perché non si considera anche il diritto che i docenti hanno acquisito con i commi 121-122 e 123, diritto che deve essere garantito e perché dalle parole non si passa ai fatti?

    Fonte: Orizzonte Scuola (09 settembre 2015)

     
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    500 euro per l'autoformazione, firmato il Decreto: I docenti dovranno rendicontare le spese

    Firmato il Decreto per assegnare ai docenti 500 euro per l'autoformazione annuale. Ma alla fine dovranno rendicontare.

    Questo almeno secondo quanto leggiamo nel testo messo online da Matteo Renzi qualche minuto fa.

    I docenti potranno usufruire di una somma pari a 500 euro con la quale potranno provvedere all'acquisto di software, abbonamenti, libri e quant'altro ai fini della propria autoformazione.

    Nel testo si afferma che i docenti destinatari dovranno presentare entro il 31 agosto 2016 la rendicontazione comprovante "l'effettivo utilizzo della somma con le finalità" della formazione.

    Nel caso non si possa comprovare l'utilizzo della somma o la rendicontazione non venga presentata per tempo, "la somma è recuperata con l'erogazione riferita all'anno scolastico 2016/17."

    Il testo

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    Fonte: Orizzonte Scuola (22 settembre 2015)

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    500 euro formazione docenti: dentro neoassunti, fuori i precari. Come potranno essere spesi, necessario conservare scontrini e ricevute

    Ieri la notizia della firma da parte del Primo Ministro Matteo Renzi al decreto che assegnerà ai docenti 500 euro da spendere per l'autoformazione.

    A chi saranno erogati

    I 500 euro saranno erogati a tutti i docenti assunti a tempo indeterminato (sia a tempo pieno che part-time). Il bonus riguarderà anche i neoassunti, anche coloro che nella fase C saranno assunti a novembre. Infatti, il provvedimento, di cui abbiamo una copia, avverrà alla presa di servizio anche ad anno scolastico iniziato. La cifra sarà erogata per intero. Nel complesso i docenti coinvolti dovrebbero essere circa 700mila.

    Come saranno erogati?

    Per quest'anno direttamente in busta paga. Dal prossimo anno sarà distribuita ai docenti una carta elettronica sulla quale verrà accreditata la somma annualmente.

    Per cosa potrà essere utilizzata?

    I docenti, secondo quanto scritto nel comma 121 della legge 107, detta "La Buona scuola", i 500 euro potranno essere così spesi:
    1. acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all'aggiornamento professionale,
    2. acquisto di hardware e software,
    3. iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca
    4. iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale,
    5. iscrizione a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale,
    6. partecipazione a rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo
    7. per iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano dell'offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.

    Rendicontazione

    Attenzione, perché i docenti dovranno dimostrare, scontrino e ricevuta alla mano, che i soldi sono stati spesi effettivamente per l'autoformazione. A tal fine dovranno presentare la documentazione che comprovi l'utilizzo secondo normativa del bonus entro il 31 agosto 2016.

    Cosa accade se ciò non avverrà? Per coloro che non rendiconteranno, le somme non giustificate verranno recuperate l'anno successivo. Quindi, il prossimo bonus sarà inferiore rispetto al tetto dei 500 euro o addirittura i docenti che non rendiconteranno per nulla potrebbero, per il 2016/17, non ricevere il bonus.

    Fonte: Orizzonte Scuola (23 settembre 2015)

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    Si festeggia card docenti, ma contratto e aumenti stipendio fermi da 6 anni

    Giuseppe Candido, Gilda insegnanti Catanzaro - Il comma 121 della legge 107/2015 di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione istituisce "la carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione dei docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado".

    "La carta dell'importo nominale di euro 500 annui per ciascun anno scolastico," - cito testualmente la legge - " può essere utilizzata per l'acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all'aggiornamento professionale, per l'acquisto di hardware e software, per l'iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali", ma anche per "rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l'ingresso a musei, mostre ed eventi e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano triennale dell'offerta formativa delle scuole" e, citando sempre la legge, "La somma di cui alla Carta non costituisce retribuzione accessoria né reddito imponibile".

    Così sta scritto nella legge. E al successivo comma si specifica che il tutto doveva avvenire attraverso un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, "emanato di concerto" coi ministri dell'istruzione e dell'economia, ma "da adottare entro sessanta giorni" dalla data di entrata in vigore della legge. In vigore dal 16 luglio, il termine di sessanta giorni per il decreto scadeva il 15 di settembre.

    E proprio il 15 settembre, a due mesi esatti dalla entrata in vigore della legge, la ministra dell'Istruzione Stefania Giannini al posto del decreto ha annunciato che la carta sarebbe entrata in vigore solo dal prossimo anno scolastico mentre, per l'anno scolastico 2015-2016, l'importo equivalente di 500€ sarà accreditato agli insegnanti di ruolo, direttamente in busta paga già da ottobre.

    Martedì 22, infatti, con una settimana esatta di ritardo rispetto a quanto scritto dalla legge, é stato emanato il decreto (e il relativo tweet) che prevede un bonus di 500€ al posto della Carta, erogato in busta paga ma con l'obbligo, trasferito ai docenti, di presentare rendiconto delle spese effettuate entro il 31 di agosto. La Carta, quindi, istituita solo sulla carta si trasforma in bonus.

    Permesso che, con questi chiari di luna, anche l'aumento di un solo euro in busta paga non può che essere cosa gradita, quello che non si capisce ancora è se saranno 500 euro lordi, cioè da tassare, oppure esenti dalle ordinarie trattenute come scritto nella legge. Quarantuno euro per dodici mensilità.

    Per Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti, l'annuncio del ministro di erogare a ottobre il bonus di 500€ in busta paga, e il decreto successivo, ricordano un po' la lex frumentaria dell'antica Roma, che stabiliva la distribuzione di frumento a basso prezzo".

    Ma tra una carta elettronica trasformata in elargizione una tantum e un bonus del merito dato al dieci percento dei docenti più meritevoli scelti dai presidi, sfugge un particolare non di poco conto. Il contratto collettivo dei docenti e del personale della scuola tutto, è scaduto dal 2009. Da sei anni.

    Non solo stipendi straordinariamente più bassi della media europea, ma gli insegnanti italiani hanno anche un contratto scaduto e gli scatti di anzianità bloccati che, inizialmente, il governo voleva persino abolire del tutto per riconoscerli solo ai più meritevoli. Già lo scorso luglio si é pronunciata su questo la Corte costituzionale dichiarando illegittimo il blocco dei contratti e dei relativi scatti di anzianità. I sindacati hanno chiesto subito il rinnovo, ma il tutto si é risolto in qualche trafiletto sui giornali.

    Lo scorso 16 settembre, poi, anche il tribunale di Roma ha accolto il ricorso presentato dalla FLC CGIL per il rinnovo dei contratti dei lavoratori del comparto, ordinando alla Presidenza del Consiglio e all'ARAN, "di dare avvio, senza ritardo e per quanto di loro competenza, al procedimento di contrattazione collettiva per i comparti scuola, università, ricerca e relative aree dirigenziali".

    In un Paese fondato sullo stato di Diritto si procederebbe subito al rinnovo del contratto collettivo nazionale. Invece nel Paese delle meraviglie, come lo chiama Crozza, abbiamo un bel decreto emanato con una settimana di ritardo e che, di fatto, contraddice la legge rimandando la carta di un anno e disponendo un altro compito per i prof che andranno a teatro o acquisteranno un tablet: fare il rendiconto annuale.

    Fonte: Orizzonte Scuola (24 settembre 2015)

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    I 500 euro per l'autoformazione smorzeranno la contestazione della riforma?

    Sono i docenti "acquistabili" con un bonus di 500 euro l'anno per l'autoformazione? Secondo l'on Chimienti del M5S, no.

    "La scuola - afferma la Chimienti - non è in vendita". E pubblica sul proprio profilo FaceBook una lettera scritta dal propri alunni (ricordiamo che l'On Chimienti è una docente) le scrissero nel 2013, l'ultimo giorno di scuola.

    Una lettera che ha fatto capire alla Chimienti, "quanto sia importante e unico questo mestiere perché, fino a quando non sono entrata in classe, pensavo solo al dottorato che credevo essere l'unica cosa in grado di gratificarmi."

    Questo è, secondo la Chimienti, il motivo per cui i "500€ di Renzi non compreranno i docenti ai quali la formazione spetta di diritto, semplicemente finora l'hanno pagata di tasca propria, con i loro stipendi che sono i più miseri d'Europa."

    Anzi, da docente rincara, affermando che i 500 euro possono tornare al mittente, dopo aver "distrutto quanto di buono era rimasto nella scuola: democrazia, trasparenza, imparzialità, libertà di insegnamento, professionalità." Sono, conclude, una manovra ai fini elettorali.

    Cosa ne pensi?

    I 500 euro per l'autoformazione smorzeranno la contestazione della riforma? Chimienti, non siamo in vendita

    Posted by Orizzonte Scuola on Domenica 27 settembre 2015

    Fonte: Orizzonte Scuola (27 settembre 2015)

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    500 euro per l'autoformazione, posso acquistare uno smartphone, è valido per i docenti delle private? Chi controllerà gli scontrini?

    Sono molte le domande che in questi giorni i docenti si stanno ponendo relativamente al bonus di 500 euro per l'autoformazione.

    Ricordiamo che il bonus sarà, per quest'anno, accreditato direttamente nella busta paga dei docenti di ruolo ma dal prossimo anno sarà fornita una "card" prepagata.

    Le spese dei docenti dovranno essere rendicontate, e sarà necessario presentare, entro fine agosto, la documentazione relativa: dagli scontrini alle ricevute.

    La prima domanda che molti docenti si sono posti è: i soldi saranno accreditati anche ai docenti delle scuole non statali?

    A ben guardare nella legge è scritto che i soldi saranno assegnati ai docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche. Sembra, quindi, che i docenti assunti a TD, non rientrino nel bonus e che esso non riguardi neanche le scuole non statali. Si attendono, ad ogni modo, indicazioni più precise da parte del Ministero.

    Altri quesiti, di più difficile soluzione, riguardano cosa si può acquistare. Infatti, ricordiamo che sarà necessario rendicontare le spese che saranno riconosciute solo se attinenti allo scopo della formazione dei docenti

    Cosa si può acquistare?

    Secondo quanto riportato dalla legge, il bonus potrà riguardare:
    ◾acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all'aggiornamento professionale,
    ◾acquisto di hardware e software,
    ◾iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca
    ◾iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale,
    ◾iscrizione a corsi post laurea o a master universitari inerenti al profilo professionale,
    ◾partecipazione a rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo
    ◾per iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano dell'offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.

    Molti dubbi hanno attraversato i social e il nostro forum relativamente ad alcuni potenziali acquisti. Ad esempio, si può considerare tra le spese per hardware anche uno smartphone? Un oggetto che, a ben guardare, può essere utilizzato sia per l'autoformazione che per la didattica. Basti pensare alla miriade di app che abitano gli store dei vari produttori dei sistemi operativi.

    Di difficile risposta il quesito di una docente che chiede se potrà acquistare un abbonamento per la connessione ad internet. In questo caso, ci sentiamo di dire che non può rientrare, dato che si tratta di un servizio non previsto nella legge.

    Altro quesito riguarda se questi soldi potranno coprire le spese per master e corsi di perfezionamento la cui iscrizione si sta concludendo in queste settimane, prima che il bonus venga accreditato. Riguardano l'anno scolastico 2015/16, con molta probabilità, il bonus coprirà queste spese.

    Altri quesiti riguardano, ad esempio, la possibilità per chi insegna nella primaria di poter pagare con il bonus le tasse di iscrizione all'università. Il dubbio dell'utente riguarda "l'attinenza al profilo professionale" richiesta per far rientrare le lauree nel bonus. Se consideriamo qualsiasi laurea un arricchimento delle conoscenze e competenze del docente, anche in questo caso la risposta non può che essere positiva.

    Si tratta, ovviamente, di nostre interpretazioni, è chiaro che bisognerà attendere la pubblicazione del Decreto per la certezza assoluta.

    Chi si occuperò di controllare le spese?

    Saranno le segreterie ad avere il compito di raccogliere tutta la documentazione che i docenti dovranno presentare per l'utilizzo del bonus. Ma il controllo vero e proprio spetterà ai revisori dei conti che saranno sobbarcati di ulteriore lavoro.

    Nel caso di anomalie, le spese non saranno conteggiate nei 500 euro e saranno detratte dal prossimo bonus.

    500 euro formazione docenti: dentro neoassunti, fuori i precari. Come potranno essere spesi, necessario conservare scontrini e ricevute

    Fonte: Orizzonte Scuola (29 settembre 2015)

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    Carta docenti 500€, come e cosa rendicontare? CFIScuola consiglia

    OS.it consiglia CFIScuola per utilizzare i 500€ per la formazione docenti e rendicontare le spese!

    Quando e come arriveranno i 500€?

    Solo per quest’anno, i 500€ verranno erogati direttamente in busta paga entro il mese di ottobre 2015.

    Cosa posso acquistare con i 500€?
    1. Libri, e-book, riviste e dispense digitali
    2. Hardware e software
    3. Corsi e corsi on-line, svolti da enti qualificati/accreditati presso il MIUR
    4. Laurea, Master e corsi universitari sul proprio settore disciplinare o trasversali
    5. Teatro, cinema, musei ed eventi culturali
    6. Altre attività coerenti con piano triennale offerta formativa e Piano nazionale di formazione

    Come devo rendicontare le spese?

    Entro il 31/08/16 dovrò trasmettere all’amministrazione del mio Istituto la ricevuta/fattura degli acquisti effettuati che descrivano il prodotto in termini di: nome e tipologia del corso - data di acquisto – costo

    Cosa succede se non rendiconto e se non utilizzo tutta la somma?

    Se non spendo tutta la somma, il residuo resta nella Carta a disposizione per l’anno scolastico successivo. La somma non rendicontata viene sottratta dalle risorse della Carta.

    In che modo CFIScuola mi aiuta a rendicontare?

    CFIScuola mi invia la fattura del corso on-line entro 10gg dall’acquisto. La fattura contiene quanto richiesto dal MIUR: nome e tipologia del corso - data di acquisto – costo

    Cosa propone CFIScuola, in qualità di ente qualificato MIUR, per il mio aggiornamento?

    Mi consente di studiare on-line, ottenere l’esonero del servizio e ricevere il certificato richiesto dal MIUR:
    1. Formazione Sicurezza Certificata
    2. Formazione Linguistica Certificata A1-C1: Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo e Italiano stranieri
    3. Formazione Informatica Certificata: ECDL, EIPASS Teacher, ATA e LIM
    4. Preparazione Concorsi Scuola: Concorso DS e a cattedre, TFA e TFA Sostegno, DSGA.
    5. Aggiornamento professionale: BES, Il procedimento a carico del personale scolastico, Attività negoziali e acquisti sul MEPA, La mappa dei documenti organizzativi e gestionali della scuola, La pubblicità legale e pubblicazione dei documenti scolastici sul sito web
    6. Master, Corsi ed Esami Universitari: Master, Corsi di perfezionamento, Corsi di specializzazione Biennale, Esami singoli, Alta formazione

    Per maggiori informazioni: [email protected] - 0532 783561 – www.cfiscuola.it

    Fonte: Orizzonte Scuola (30 settembre 2015)

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    500 euro autoformazione, non sarà reddito imponibile. A breve regole per la rendicontazione

    Siamo in dirittura d'arrivo per quanto riguarda la pubblicazione del decreto per i 500 euro utili all'autoformazione dei docenti.

    Si tratta di un anno di passaggio, dato che i soldi saranno accreditati direttamente sul conto corrente dei docenti di ruolo, inclusi i neoassunti, ma non sarà reddito imponibile, non saranno pagate le tasse sulla somma.

    Come abbiamo più volte ribadito, si potranno acquistare libri, hardware e software, corsi di aggiornamento, iscrizioni a corsi di laurea, post-laurea, master, biglieti per il teatro e il cinema e iniziative coerenti con il piano nazionale di formazione.

    A breve la circolare darà le indicazioni esatte sulle modalità di rendicontazione delle spese, perché i docenti dovranno dimostrare di aver speso la cifra in modo consono alle indicazioni della legge. Sarà, come già anticipato da OrizzonteScuola, compito dei revisori dei conti controllare l'esattezza delle spese.

    Dal 2016, ai docenti sarà data una card prepagata per l'acquisto.

    500 euro formazione docenti: dentro neoassunti, fuori i precari. Come potranno essere spesi, necessario conservare scontrini e ricevute

    Fonte: Orizzonte Scuola (06 ottobre 2015)

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    500 euro autoformazione, Giannini conferma nello stipendio di ottobre

    "Il bonus è in busta paga da questo mese": il ministro conferma, in un'intervista a "Oggi", che il bonus per l'autoformazione dei docenti sarà a disposizione nella busta paga del mese di Ottobre.

    Il bonus sarà erogato a tutti i docenti a tempo indeterminato, compresi i docenti che saranno assunti nella fase C, per i quali la somma di 500,00 euro sarà disponibile dopo la presa di servizio. Il numero dei docenti, che riceveranno il bonus, dovrebbe essere di circa 700.000.

    L'erogazione del bonus avverrà in busta paga solo per il corrente anno scolastico, mentre dal 2016/2017 sarà distribuita ai docenti una carta elettronica nella quale verrà caricata la somma suddetta.

    I docenti potranno utilizzare il bonus, come suddetto, per l'autoformazione, ovvero per:
    ◾acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all'aggiornamento professionale;
    ◾acquisto di hardware e software;
    ◾iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca;
    ◾iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale;
    ◾iscrizione a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
    ◾partecipazione a rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
    ◾per iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano dell'offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.

    Considerata la transitoria modalità di erogazione, i docenti dovranno rendicontare le spese effettuate, tramite scontrino o fattura, entro il 31/08/2016. Qualora non si rendicontassero del tutto le spese effettuate, il bonus per l'anno scolastico 2016/17 non verrà erogato al docente in questione oppure verrà decurtato delle spese non rendicontate.

    Tutti gli articoli sul bonus per l'autoformazione dei docenti

    Fonte: Orizzonte Scuola (08 ottobre 2015)

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    500 euro formazione. Miur conferma ad OrizzonteScuola: ci sarà emissione straordinaria, già disposta

    Come anticipato stamattina da OrizzonteScuola.it, i 500 euro destinati all'autoformazione non si trovano nella busta paga del cedolino relativo al mese di ottobre, in quanto saranno oggetto di una erogazione straordinaria.

    Il Miur ha confermato ad OrizzonteScuola.it, con apposita e mail, che i 500 euro arriveranno ai docenti attraverso una erogazione straordinaria, ulteriore rispetto allo stipendio, poiché non costituiscono reddito.

    L'erogazione è già stata disposta e i docenti riceveranno nei prossimi giorni un cedolino aggiuntivo rispetto a quello già visualizzabile alla data di oggi relativo allo stipendio di ottobre.

    Confermiamo quindi la correttezza delle nostre ipotesi di fronte all'allarme dei docenti che, controllando il cedolino di ottobre, non hanno trovato l'accredito sperato, utile per le spese di formazione che ci si appresta ad affrontare.

    A questo punto manca il decreto e info più puntuali sulle tipologie di corsi, nonchè sulle modalità di rendicontazione. Sarebbe certamente auspicabile che ciò avvenisse prima dell'accredito, in modo che i docenti possano essere consapevoli del modo in cui il bonus potrà essere speso.

    Stipendio. 500 euro formazione non nel cedolino di ottobre. Possibile emissione speciale?

    Fonte: Orizzonte Scuola (10 ottobre 2015)

     
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    Bonus 500 euro, no ai precari. Anief: esclusione illegittima

    Il bonus per l'autoformazione, da erogare con una emissione straordinaria, non riguarderà i docenti precari. Intervento del sindacato Anief.

    Tra 10 giorni a 700mila docenti con lo stipendio di ottobre arriverà il bonus di 500 euro per l’aggiornamento: esclusi i precari

    "Non si comprende per quale motivo, gli oltre 100mila precari con supplenza annuale – con scadenza fissata al 31 agosto o al 30 giugno dell’anno successivo - non debbano accedere alla formazione e all’aggiornamento: è del personale che da contratto ha diritto al medesimo salario accessorio dei colleghi assunti a tempo indeterminato. Hanno infatti la possibilità di diventare collaboratori dei dirigenti, di essere funzioni strumentali, di presentare progetti e di aderire a tutti quelli deliberati. Come di partecipare a tutte le iniziative scolastiche previste dal Piano dell’offerta formativa d’Istituto. Il fatto che non possano accedere al bonus può avere solo una motivazione: far risparmiare alle casse dello Stato oltre 50milioni di euro annui”.

    “Appena sarà reso pubblico il decreto di attribuzione del bonus annuale – continua il presidente Anief –, se effettivamente sarà adottata la sola assegnazione dei 500 euro ai soli docenti di ruolo, lo impugneremo. Così il Miur dovrà spiegare ai giudici il motivo di questa ennesima esclusione illegittima, adottata nei confronti di chi, anche se privo di contratto a tempo indeterminato, opera alla stregua per la formazione dei giovani. Il personale precario già è fermo, per una legge sbagliata che Anief ha impugnato, ad uno stipendio sotto la soglia dell’inflazione”.

    “Nella gran parte dei casi, ai supplenti annuali vengono illegittimamente sottratti gli stipendi estivi, perché le cattedre che occupano sono astutamente considerate dall’amministrazione sino al 30 giugno pur se vacanti. Negare a questi supplenti pure la possibilità dei 500 euro di aggiornamento – conclude Pacifico - sarebbe veramente troppo”.

    Anief ricorda che ha attivato specifici ricorsi per recuperare l’indennità di vacanza contrattuale (clicca qui), per il recupero del primo gradone stipendiale sottratto a tutti i neo-assunti a partire dal 2011 (clicca qui) e per il recupero di tutti gli anni di precariato nella ricostruzione di carriera del personale assunto (clicca qui).

    Fonte: Orizzonte Scuola (12 ottobre 2015)

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    Bonus 500 euro: libri, tablet, PC, smartphone, software, cinema o corsi di aggiornamento? Tutte le info. Come lo spenderai?

    Il Ministero ha dato comunicazione, inviando una mail alla nostra redazione, che stanno per essere erogati i 500 euro per l'autoformazione dei docenti.

    I destinatari

    Saranno assegnati a tutti i docenti di ruolo delle scuole statali, inclusi i neoassunti e i 55mila docenti assunti con la fase C. In tutto saranno 762mila le assegnazioni del bonus assegnazioni. 500 euro formazione docenti: dentro neoassunti, fuori i precari.

    Bonus non è tassato

    Come già anticipato dalla nostra redazione, il bonus non sarà tassato. Non è reddito imponibile. 500 euro autoformazione, non sarà reddito imponibile. A breve regole per la rendicontazione

    Rendicontazione spese

    Le regole saranno emanate insieme al Decreto. Al momento sappiamo che sarà necessario rendicontare le spese e che saranno controllate dai revisori dei conti. Quindi, conservare ricevute e scontrini. Tutto ciò che non sarà valido o che supererà il tetto, sarà decurtato dalla prossima emissione. 500 euro per l'autoformazione, firmato il Decreto: I docenti dovranno rendicontare le spese

    Cosa si può acquistare

    I docenti, secondo quanto scritto nel comma 121 della legge 107, detta "La Buona scuola", i 500 euro potranno essere così spesi:
    1. acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all'aggiornamento professionale,
    2. acquisto di hardware e software,
    3. iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca
    4. iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale,
    5. iscrizione a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale,
    6. partecipazione a rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo
    7. per iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano dell'offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.

    Tu, come spenderai i 500 euro per l'autoformazione?

    Vai al sondaggio

    Fonte: Orizzonte Scuola (12 ottobre 2015)

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    Edited by Steve Hi Power Mc - 12/10/2015, 23:03
     
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    500 euro per l'autoformazione, i docenti preferiscono Smartphone, Tablet e PC. Docenti precari, ingiusto escluderci

    Come saranno spesi dai docenti i 500 euro per l'autoformazione? Lo abbiamo chiesto ai nostri utenti di FaceBook.

    I docenti preferiscono acquistare beni materiali più che immateriali. Così, ben il 58% spenderà il gruzzoletto versato dal Goveno nei conti correnti dei docenti in acquisto di hardware e software.

    Il secondo posto va per gli ingressi a teatro, cinema, musei, mostre ed eventi culturali, con un 11% di preferenze, seguito da un distacco dell'1% da libri e abbonamenti a riviste.

    Solo l'8% si iscriverà a corsi di formazione, mentre il 7% a corsi post lauream o master.

    Molti i commenti al post inserito sulla nostra pagina FaceBook. Ad esempio, Manuela propone di estendere il bonus anche agli studenti meritvoli, mentre Ettore vorrebbe utilizzarli per pagare il condominio. Stefania, cautamente, afferma che prima di spenderli li vorrebbe vedere accreditati sul suo conto corrente, mentre Roberta afferma di averli già spesi.

    Molte le lamentele da parte dei docenti precari, esclusi dal bonus: "ingiusto" dice Dark, mentre Zoe afferma risentita "E tanto per cambiare i docenti a tempo determinato discriminati ancora una volta...in fin dei conti che bisogno c'è di investire su un precario???"

    Vedi anche: Bonus 500 euro: libri, tablet, PC, smartphone, software, cinema o corsi di aggiornamento? Tutte le info

    I dati del sondaggio

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    Fonte: Orizzonte Scuola (13 ottobre 2015)

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    Bonus 500 euro, tra pochi giorni lo riceveranno i docenti immessi in ruolo fino al 9 ottobre. Esclusi precari, personale educativo, comparto AFAM

    In applicazione del D.P.C.M. del 23 settembre 2015 è stata effettuata l'elaborazione per il pagamento della somma di 500 euro al personale di ruolo delle istituzioni scolastico, la cosiddetta "Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado"

    Il MEF avverte di aver effettuato l'elaborazione per il pagamento della somma di 500 euro al personale docente di ruolo delle istituzioni scolastiche, in applicazione del D.P.C.M. 23 settembre 2015, riguardante la Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.

    Il pagamento è effettuato con emissione speciale con data di esigibilità antecedente a quella della rata ordinaria del mese di ottobre 2015.

    Per assicurare la tempestività dell'erogazione, il cedolino con l'evidenza della somma sarà pubblicato, nell'area privata del portale NoiPA, in un momento successivo.

    L'elaborazione ha interessato tutto il personale docente del comparto Scuola immesso in ruolo fino alla data del 9 ottobre 2015.

    Il MIUR ha fornito indicazioni in merito all'esclusione di alcune categorie di personale, tra cui il personale educativo, quello del comparto AFAM e quello con data di cessazione dal servizio nel corso dell'anno scolastico 2015/2016.

    Per il personale immesso in ruolo dopo la data del 9 ottobre sono previste successive emissioni speciali mensili.

    500 euro per l'autoformazione, i docenti preferiscono Smartphone, Tablet e PC. Docenti precari, ingiusto escluderci

    Fonte: Orizzonte Scuola (13 ottobre 2015)



    Edited by Steve Hi Power Mc - 14/10/2015, 00:00
     
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    500 euro per auto formazione, somma messa in pagamento

    Questione di giorni l'accreditamento dei 500 euro in busta paga che i docenti potranno utilizzare per l'autoformazione.

    La somma è stata messa in pagamento, come comunicato dal Ministero dell'economia con un avviso su NoiPa.

    Il pagamento avverrà con emissione speciale e sperata rispetto allo stipendio, anche perché non è tassabile, non rappresenta reddito imponibile.

    Per assicurare la tempestività dell'erogazione, il cedolino con l'evidenza della somma sarà pubblicato, nell'area privata del portale NoiPA, in un momento successivo. L'elaborazione ha interessato tutto il personale docente del comparto Scuola che, alla data del 9 ottobre 2015, risultava immesso in ruolo entro il 30 settembre. Il Miur - si spiega nell'avviso - ha fornito indicazioni in merito all'esclusione di alcune categorie di personale, tra cui il personale educativo, quello del comparto Afam e quello con data di cessazione dal servizio nel corso dell'anno scolastico 2015-2016. Per il personale immesso in ruolo dopo la data del 9 ottobre sono previste successive emissioni speciali mensili.

    Tutto sui 500 euro

    Fonte: Orizzonte Scuola (14 ottobre 2015)

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