Corte Europea – Abolito il canone RAI

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    Corte Europea – Abolito il canone RAI

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    Buone notizie per i contribuenti. Sembra che ormai ci sia ben poco da fare e non ci sia ricorso giudiziario, protesta, iniziativa del governo e quant’altro che tenga: Il canone RAI non va pagato. A sancire, da ultimo, la non obbligatorietà della tanto vituperata imposta sull’abbonamento alla tv di stato, è questa volta la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo la quale, nella sentenza del 30 Dicembre 2013, ha affermato il principio, che non mancherà di far discutere, per cui il canone RAI è illegittimo in quanto non attiene alla “materia fiscale, nocciolo duro della supremazia del potere pubblico, essendo dominante il carattere pubblico tra il contribuente e il resto della comunità”.
    L’Alta Corte si è pronunciata in questo modo, dichiarando inammissibile e manifestamente infondato il ricorso presentato dal Governo Italiano che ha imposto di pagare il canone Rai ad un cittadino, A.D, di Maglie (LE) .

    La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, ha sostenuto che l’intervento della polizia tributaria a danno del cittadino, aveva determinato la violazione del diritto a ricevere notizie e informazioni di carattere pubblico.

    I giudici dell’ Alta Corte Europea hanno sostenuto che le Autorità Italiane hanno perseguito uno scopo illegittimo, obbligando i cittadini all’abbonamento del canone, compromettendo la libertà di informazione.

    Non va dimenticato che il canone RAI è stato imposto alla collettività in base ad una norma approvata ben 70 anni orsono – trattasi del regio decreto legge n° 246 del 1938 che prevede il pagamento della tassa per il semplice possesso di uno o più apparecchi “adatti o adattabili” a ricevere trasmissioni. E’ evidente a tutti che si tratta di una legge approvata in un periodo nel quale non esistevano emittenti radiofoniche private, né esisteva la tele visione, almeno in Italia, e né tantomeno le reti internet o radio private.

    A tal proposito, l’Alta Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha ribadito l’illegittimità del suo pagamento, stabilendo la prevalenza del fine pubblico perseguito.

    Articoli correlati:
    Campagna ADUC: "Disdire il canone TV" e altri articoli

    Fonti: Giornale Del Corriere (02 gennaio 2014) - Dedalo (03 gennaio 2014)

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    Edited by Steve Hi Power Mc - 27/2/2017, 18:56
     
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    Il canone Rai non si deve pagare. Parola della Corte Europea o bufala?
    Il Canone Rai non si pagherà più, almeno secondo un sito web che sta facendo girare la notizia. Tra la bufala totale e una realistica visione del futuro

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    La sede della Rai, in viale Mazzini a Roma

    Che sia la volta buona? Ancora non ci sono conferme ma da quello che circola in rete sembra che il Canone Rai sarebbe illegittimo secondo la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Quindi, non lo si pagherebbe più. L’Alta Corte si sarebbe espressa sull’illegittimità del Canone Rai, affermando come lo Stato italiano abbia imposto una tassa inammissibile ai suoi cittadini, almeno secondo il sito web che ha lanciato la notizia. Tutti felici? Proprio no perché il bluff è dietro l’angolo.

    UNA BUFALA? – In attesa di notizie positive per tutti i cittadini italiani è chiaro che l’ultimissima sulla cessazione del Canone Rai sia una bufala pazzesca. In primo luogo nessuna agenzia di stampa riporta una decisione che, se come viene scritto è stata presa lo scorso 30 dicembre, sarebbe già stata pubblicata dalla maggior parte dei giornali italiani, online e cartacei. Cosa che, infatti, non è accaduta. In più i dettagli sulla decisione presa dall’Alta Corte Europea descritti nel pezzo che circola in rete, sono imbarazzanti in materia giuridica.

    CANONE RAI, QUANTO “MI PIACE” – Aprendo il sito in questione, per continuare a leggere l’articolo sull’abolizione del Canone Rai, dopo i primi righi è necessario cliccare su “mi piace” per seguire la pagina su Facebook, Twitter o Google +. Una palese trovata per aumentare il numero dei “like”.

    SATIRA, CHE PASSIONE – Siamo qui a svelare una bufala che però i più attenti avranno scoperto già da un po’. Leggendo con attenzione le informazioni a fine pagina del sito in questione, “Il Giornale del Corriere”, si scopre che «il Giornale del Corriere è un sito satirico, e dunque alcuni articoli contenuti in esso sono da ritenere tali. La redazione non vuole offendere nessuno. Se qualcuno dovesse ritenersi offeso dai contenuti di uno o più articoli è pregato di mandare un’email al seguente indirizzo: [email protected]». Insomma, chiunque ci sia cascato, non se la prenda con i simpatici autori del sito ma piuttosto la prossima volta non abbocchi subito all’amo della prima e allettante news che legge.

    COME NON PAGARE IL CANONE? – Per gli ostinati che di pagare il Canone Rai proprio non ne vogliono sapere, esiste un precedente a cui appellarsi, che è possibile scoprire cliccando QUI.

    Fonte: Wake Up News (03 gennaio 2014)

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    Canone Rai, sentenza rivoluzionaria: da oggi si può non pagarlo

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    Roma – Da oggi c’è un modo per evitare di pagare il canone Rai: se fatta la disdetta e la Rai non ha risposto. In tal caso l’utente è libero di non pagarlo. La Commissione Tributaria del Lazio ha infatti dato ragione a un contribuente che si era opposto alle cartelle esattoriali inviate da Viale Mazzini, dopo non aver pagato il canone per diversi anni. La motivazione sta nel fatto che il contribuente aveva presentato denuncia di oscuramento delle reti, ma non ha ricevuto alcuna risposta da parte dell’ente.

    IL DECRETO REGIO DEL 1938 – La vicenda è meno complessa di quello che si potrebbe immaginare: la normativa sul canone è infatti regolata da un decreto Regio del 1938 che assicura legittimità e esecutività dell’obbligo di pagamento del canone. Ma nel decreto di sono alcuni aspetti oscuri. L’articolo 1 del regio decreto del 21 febbraio 1938 stabilisce che «chiunque detenga uno o più apparecchi atti alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento»: dunque il canone è un’imposta (ovvero un pagamento dovuto per il mero possesso della tv) e non una tassa (che solitamente si paga per garantire un servizio).

    LA POSSIBILITA’ DI DISDIRE – All’interno dello stesso decreto regio, inoltre, si fa riferimento anche alla possibilità di disdire il canone, secondo le tre condizioni previste dall’articolo 10, vale a dire la cessione, la non detenzione o la richiesta di suggellamento dell’apparecchio tv. Proprio in virtù dell’ultima condizione il contribuente ha fatto richiesta alla Rai di oscurare i suoi canali. Richiesta cui l’azienda non ha dato seguito, continuando invece a inviare le cartelle esattoriali per il mancato pagamento del canone.

    IL PRECEDENTE – Un primo giudizio della Commissione tributaria provinciale ha dato torto al protagonista della vicenda, ma la Commissione tributaria del Lazio ha invece accolto il suo ricorso. La vicenda è ovviamente molto interessante perché costituisce un precedente legale. E non c’è dubbio che molti contribuenti seguiranno l’esempio del protagonista di questa vicenda, in attesa di una prossima e sospirata riforma, magari agevolata e accelerata proprio da questa recente vicenda.

    Fonte: Wake Up News (18 dicembre 2013)

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    Rai, venerdì la scadenza del canone. Ecco come non pagarlo (legalmente)
    L'unico percorso legale per non pagare il balzello è effettuare la disdetta

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    Restano ancora pochi giorni per pagare il canone Rai per la televisione pubblica. Come ogni anno, infatti, sullo scadenziario fiscale è arrivato puntuale l’appuntamento con la tassa sul sistema radiotv, richiesta a milioni di famiglie e quest'anno arrivata a quota 113,50 euro. Ma non tutti sono obbligati a versare la quota richiesta dal servizio pubblico. Inoltre disdire il canone Rai è possibile. Infatti la legge prevede alcune ipotesi in cui l'utente/contribuente può evitare di pagare il tributo all'erario. Smentita la bufala girata in rete qualche settimana fa sulla sentenza UE contro il canone Rai, Vediamo in quali casi e che tipo di procedura va seguita per non pagarlo realmente.

    GLI ESENTATI - Tra le fasce esenti dal pagamento rientrano gli anziani over 75, con reddito al di sotto dei 517 euro al mese. Per chiedere di essere inclusi tra i soggetti non obbligati al pagamento, in questo caso, sarà sufficiente entrare nel sito dell’Agenzia delle Entrate, scaricare l’apposito modulo e spedirlo tramite raccomandata con ricevuta di ritorno al seguente indirizzo:
    Agenzia delle Entrate,
    Ufficio Torino 1 – SAT Sportello Abbonamenti Tv
    Casella Postale 22
    10121 Torino

    I NON POSSESSORI DI APPARECCHIO TV - Il modo migliore per accaparrarsi il diritto a non pagare il canone tv è semplicemente quello di rinunciare al possesso di un apparecchio televisivo. A questo proposito va ricordato il comunicato Rai del febbraio 2012, che specificava come il possesso di un personal computer o di uno smartphone non renda, di per sé, necessario il versamento del canone. E' ancora l'apparecchio tv a rendere obbligatorio il pagamento. Per chi ha ancora un apparecchio in salotto ma non intende pagare il canone, l’unica via è quella di spedire un vaglia di 5,16 euro, inviando una lettera con cui si richiede di bloccare la propria tv allo stesso indirizzo riportato sopra a cui si chiede l'esenzione.

    LA DISDETTA - Può succedere che si colga l'occasione di un guasto all'apparecchio per liberarsi della Tv. Occorre allora richiedere il “suggellamento” dell’apparecchio. Questa operazione comporta anche il versamento di 5,16 euro (le vecchie 10.000 lire) con un vaglia postale (attenzione: vaglia, non conto corrente) allo stesso indirizzo sopra riportato. Potete poi procedere in due modi:
    - se non avete il libretto di abbonamento, indicate nel vaglia la seguente causale: “per disdetta dell’abbonamento n. .... e conseguente richiesta di suggellamento” e spedite la ricevuta con raccomandata a.r. assieme alla lettera di disdetta;
    - se avete il libretto di abbonamento, compilate la cartolina D (o B nei libretti più recenti) con l’intestazione “Denuncia di cessazione dell’abbonamento Tv”, barrando la casella 2 (richiesta di suggellamento) e riportando negli spazi bianchi il numero del vaglia e la data del versamento (oppure allegando la ricevuta del vaglia). Spedite sempre con raccomandata a.r.
    Conservate sempre una fotocopia fronte/retro della cartolina o della lettera di disdetta, più la ricevuta del vaglia per l’utente.
    In risposta a questa richiesta, potreste ricevere, in teoria, la visita di un funzionario Rai che infilerà il vostro televisore in un sacco e lo chiuderà con un inviolabile sigillo del Ministero, lasciandovi in soggiorno un singolare e ingombrante soprammobile. Ma state tranquilli, il rischio che ciò accada è molto remoto: la procedura di suggellamento infatti non viene mai messa in atto nella pratica.
    Se il televisore viene venduto o rubato occorre inviare una lettera di disdetta dell’abbonamento Rai per raccomandata a.r. (con avviso di ricevimento) al solito indirizzo:
    Agenzia delle Entrate - 1° Ufficio di Torino
    S.A.T - Sportello Abbonamenti Tv
    Casella postale 22 - 10121 Torino

    Allo stesso modo, è possibile mandare una disdetta in caso di furto, di vendita o di regalo della televisione. Peccato, però, che in questo caso il limite per il canone 2014 scadesse lo scorso 31 dicembre. Si potrà, comunque, chiedere l’esenzione per il 2015.
    Chi non paga è soggetto a una sanzione amministrativa, che in questo caso può arrivare a 620 euro. Se si tratta di una scelta ideologica e siete disposti a condurre la vostra battaglia privata contro il canone, potreste anche avventurarvi in un lungo contenzioso con il fisco.

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    Fonte: QuiFinanza (28 gennaio 2014)

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    Canone Rai. Palazzo Chigi: non sarà legato alle bolletta elettrica

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    Alla fine, sembra che l’odiata ipotesi di legare il pagamento del canone Rai alla bolletta dell’energia elettrica sia saltata. Sembrava che il governo fosse seriamente intenzionato a inserire la misura, volta al recupero dell’evasione del canone, nel decreto sugli 80 euro in busta paga per chi percepisce uno stipendio fino ai 25mila euro annui. In tal modo, il pagamento non sarebbe più dipeso dall’effettivo possesso di un apparecchio televisivo, ma ma al mero consumo del nucleo familiare.

    L’idea sarebbe stata caldeggiata, in maniera particolare, dal commissario alla spending review, Carlo Cottarelli. Il gettito recuperato, stimato attorno ai 300 milioni di euro, sarebbe stato destinato permetà alla Rai e per metà al Tesoro. Così facendo si sarebbero date garanzie, alla Corte dei Conti, in merito alla copertura delle misure annunciate.

    Attorno alle 17.30 del 16 aprile, tuttavia, è stato lo stesso Palazzo Chigi a smentire l’eventualità. Non è previsto alcun intervento sul canone, ed ogni voce in merito sarebbe destituita di ogni fondamento.

    Fonte: Lentepubblica.it (17 aprile 2014)

     
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    Niente canone Rai nella bolletta. Ecco chi pagherà la tassa speciale
    L'azienda radiotelevisiva chiarisce chi deve pagare il canone speciale per le aziende

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    Negli ultimi tempi si è tornati a parlare molto del canone RAI, avendo annunciato il governo Renzi di aver pensato alla possibilità di collegare la riscossione del canone RAI alla bolletta elettrica per finanziare gli aumenti in busta paga. Per il momento la misura non è stata introdotta nel decreto sull’IRPEF ma il sottosegretario del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio, ha rivelato che si sta ancora discutendo della misura e non si esclude che si possa ancora inserire.

    LA CONTRARIETA' DELL'AUTORITA' PER L'ENERGIA - “Immaginare l’esazione del canone Rai all’interno della bolletta elettrica sarebbe abbastanza improprio”. Lo ha affermato il presidente dell’Autorità per l’Energia, Guido Bortoni, in merito all’ipotesi circolata in questi giorni circa la possibilità di inserire il canone Rai nella bolletta elettrica per lottare contro l’evasione del canone. Questa eventualità, sottolinea Bortoni, “l’abbiamo letta sulla stampa. Non siamo stati interessati a questa questione e non abbiamo altre informazioni. Nella bolletta dell’energia elettrica c’è già una voce di esazione che riguarda gli oneri generali di sistema e che è nell’interesse generale del consumatore elettrico. Non credo che il canone Rai possa essere qualificato come di interesse per il consumatore elettrico”.
    Ma, ha sottolineato il presidente dell’Autorità dell’Energia, “altra cosa è la normale funzione di incrocio”. A riguardo, ha precisato, “nessuno impedisce un utilizzo, come avviene per tutti i database, che contengono i dati del consumatore finale”. Il tutto, ha ribadito Bortoni, “Nel pieno rispetto della privacy“.

    IL CANONE SPECIALE - La RAI ha fornito alcune precisazioni in merito al canone speciale richiesto alle aziende, chiarendo che il canone va pagato solo se i computer sono utilizzati come televisori (digital signage) e non va invece corrisposto nel caso sia già avvenuto il pagamento per il possesso di uno o più televisori. Un chiarimento importante visto che precedentemente si parlava di obbligo di versamento della quota del canone speciale per "chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione di trasmissioni radiotelevisive al di fuori dall’ambito famigliare, compresi i Pc collegati in rete". Dunque quello che conta non è la natura dello strumento o la possibilità di ricevere il segnale televisivo ma l’uso che ne vien fatto. Se un monitor aziendale viene utilizzato come schermo TV allora scatta il canone speciale, altrimenti tutto rimane come prima e il canone ordinario deve essere pagato solamente se viene utilizzato un televisore.
    Dunque se da un lato viene scongiurato il pagamento del canone per il semplice fatto di possedere un Pc sulla scrivania dell’ufficio, dall’altro resta alle aziende il compito di dichiarare l’utilizzo dei propri apparecchi e non sempre la cosa è di facile interpretazione. In ogni caso ora potrebbe cambiare tutto e potrebbero essere chiamate a versare il tributo anche le aziende che ora ne sono esonerate.

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    Fonte: QuiFinanza (24 aprile 2014)

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    Arriva il canone Rai 'flessibile': si paga in base a quanto si consuma

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    Canone Rai da pagare in base al consumo. Non più una quota fissa a 113,50 euro, ma variabile a seconda del reddito familiare. E’ una delle proposte che il governo ha messo in cantiere per recuperare parte dell’evasione del canone stesso, attualmente "aggirato" dal 27% degli italiani per un danno erariale di circa 1,7 miliardi.

    IL CANONE FLESSIBILE - La "mission" governativa è quella di ridurre, ed anzi azzerare, l'evasione del canone Rai già nel 2015. Il nuovo canone non si pagherà con la bolletta elettrica e nemmeno si tramuterà in una gabella legata alla casa come in Francia o in Germania, ma sarà invece un'imposta ad importo variabile legata ad un nuovo indicatore che fotograferà i consumi, cioè la capacita di spesa delle persone.

    I TAGLI DAL DEF - Va ricordato a tal proposito che l'azienda radiotelevisiva di Stato è già stata chiamata dall'ultimo Documento di economia e finanza a rinunciare a circa 150 milioni di canone 2014, uno dei "tagli necessari" per finanziare gli sgravi fiscali sul lavoro.
    Azzerare l'evasione del canone. Quotare in Borsa RaiWay (la società cher gestisce i ripetitori). Varare un nuovo Piano editoriale che assicuri risparmi tra giornalisti e sedi regionali. Trasformare Viale Mazzini in una media company capace di competere nell'era di Google e Youtube. Quest'insieme di mosse - nei piani dell'esecutivo - permetterà alla tv di Stato di reggere l'urto dei 150 milioni persi e di conservare inalterata l'offerta. Non mancheranno i fondi, ad esempio, per comprare i diritti della Nazionale. Un programma simbolo.

    IL SOTTOSEGRETARIO ALLE COMUNICAZIONI - "Il canone Rai viene evaso dal 27% delle famiglie - ricorda Antonello Giacomelli, nuovo sottosegretario alle Comunicazioni, uomo del Pd - con un danno che la tv di Stato stima in 1,7 miliardi tra il 2010 e il 2015. Una cosa imbarazzante, che noi fermeremo. Al di là della modalità di versamento, che troveremo d'intesa con il ministero dell'Economia, quel che conta sarà la logica, del tutto nuova: pagheremo tutti, pagheremo con più equità. L'effetto è che avremo un canone più basso rispetto al passato, almeno per le famiglie in difficoltà, e molto meno impopolare. Lavoriamo per rinsaldare un patto di fiducia tra la Rai e il suo pubblico".

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    Fonte: QuiFinanza (05 maggio 2014)

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    Rai come Sky: ipotesi tessera prepagata per il canone tv
    Si moltiplicano le proposte contro l'evasione della tassa tv

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    Dopo l'idea di far pagare il canone tv con la bolletta elettrica e l'ipotesi di un canone "flessibile" (tarato cioè sulla dichiarazione dei redditi), si moltiplicano le proposte per la lotta all'evasione della tassa sul canone tv, a maggior ragione dopo che il Premier Matteo Renzi ha chiamato anche la tv di Stato a fare la sua parte nel processo di spending review per non meno di 150 milioni l'anno. L'ultima idea è quella di una tessera prepagata sul modello di quella delle tv a pagamento via setellite e via cavo. Una card che potrebbero presto ricevere tutti gli abbonati (beninteso quelli in regola con il versamento) e che, una volta inserita nell’apparecchio del digitale terrestre del televisore, consentirebbe l’accesso a tutte le trasmissioni Rai. Certo, la Rai non è Mediaset e nemmeno Sky e non tutti i programmi potranno essere criptati, "ma solo alcuni, come le partite o i film", spiega il senatore Maurizio Rossi, della Commissione di Vigilanza Rai.

    LA CONVENIENZA A PAGARE IL CANONE - "La card non deve essere intesa come come un sistema coercitivo - è sempre il senatore Rossi a parlare -, quanto piuttosto come un modo per responsabilizzare l’utente, facendogli capire che conviene essere in regola con il canone. E sarebbe certamente un sistema migliore dell’attuale, con il quale si chiede ai cittadini di pagare senza alcuna spiegazione sul perché". Rossi, di Liguria Civica, ha personalmente illustrato la proposta al viceministro all’Economia Enrico Morando e al sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli. E proprio Giacomelli, nei giorni scorsi, aveva annunciato una "rivoluzione", nel settore del canone, che cambierà radicalmente, sarà basato sui consumi e sarà a prova di evasione.

    IL FUTURO DEL SERVIZIO PUBBLICO - La proposta rientra in una prospettiva più ampia di riorganizzazione del servizio pubblico radiotelevisivo. "E' certo che Viale Mazzini debba cambiare - spiega Rossi - perché il 6 maggio 2016 scade la convenzione Stato-Rai e non è possibile, come ipotizzano alcuni, un semplice rinnovo. Entro il 6 maggio 2016 lo Stato deve stabilire, nei bandi e nei capitolati, le modalità dell’affidamento del servizio pubblico locale e nazionale". Si tratterà di una gara europea alla quale "potranno partecipare tutti i soggetti - spiega Rossi - e la Rai si deve presentare pronta. Altrimenti non avrà alcuna possibilità di spuntarla nei confronti di altri concorrenti. Il canone del futuro non sarà, come oggi, i costi dell’azienda divisi per il numero di coloro che devono pagare. Ma piuttosto il risultato di una serie di offerte fatte da soggetti che possono garantire la comunicazione a costi più bassi".

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    Fonte: QuiFinanza (22 maggio 2014)

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    Canone Rai, Federconsumatori chiede il rimborso. Ecco in quale caso
    I 150 milioni di "dimagrimento" chiesti dal governo alla tv pubblica continuano a far discutere

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    Disinnescato, almeno in parte, lo sciopero dei dipendenti contro la spending review governativa che ha chiesto anche alla Rai la rinuncia a 150 milioni, all'interno della tv pubblica proseguono le fibrillazioni. Al di là del merito (l'accusa, tutt'altro che velata, è quella di agire sulla Rai finendo per favorire le concorrenti come Mediaset), neri corridoi di viale Mazzini si punta l'indice contro la pretesa da parte del governo di mettere le mani su 150 milioni provenienti dal canone pagato dai cittadini, quando il canone dovrebbe essere una tassa "di scopo", ossia servire a migliorare il servizio televisivo e null'altro.

    FEDERCONSUMATORI - Le associazioni dei consumatori sono preoccupate dagli effetti che questo taglio potrebbe provocare sui contenuti del servizio offerto dalla televisione di Stato.
    I presidenti di Federconsumatori e Adusbef Rosario Trefiletti e Elio Lannutti hanno inviato insieme ai sindacati CGIL e UIL delle telecomunicazioni una diffida al ministero dello Sviluppo Economico perché vengano attuate tutte quelle iniziative che facciano in modo che il depotenziamento del settore sia scongiurato.
    Con un comunicato stampa odierno le due associazioni chiedono un confronto con il governo per invocare un contenimento dei costi per la gestione della Rai da perseguire con un piano industriale eliminando sprechi, privilegi ed emolumenti derivanti dai condizionamenti politici che da sempre hanno condotto la gestione della Rai.

    L'IPOTESI RIMBORSO - La questione centrale del comunicato stampa della Federconsumatori e dell’Adusbef riguarda, però, il canone Rai e il suo eventuale rimborso agli utenti. Trafiletti e Lannutti spiegano che “Il taglio di 150 milioni sugli introiti del canone è una misura impraticabile. Un’imposta di scopo non può essere utilizzata per ragioni diverse da quelle per cui è pagata dai cittadini. Ogni taglio al canone che il governo dovesse decidere di operare dovrebbe avere come conseguenza – se non si vuole compiere un vero e proprio arbitrio nei confronti dei cittadini onesti - il proporzionale rimborso della somma pagata dagli utenti”.

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    Rai come Sky: ipotesi tessera prepagata per il canone tv

    Fonte: QuiFinanza (11 giugno 2014)

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    Il Canone Rai sarà un'imposta: lo pagheranno tutti, anche chi non ha la tv
    La nuova ipotesi legata all'impossibilità per le Entrate di arginare l'evasione del canone

    Ennesimo ribaltone per quanto concerne uno dei balzelli più mal tollerati dagli italiani: il canone Rai. Dopo l'indiscrezione secondo cui sarebbe stato "incorporato" nel prezzo del biglietto della lotteria Italia, ora pare che l'odiato balzello sia pronto a prendere definitivamente la forma di vera e propria imposta, così da risolvere il problema di sostanziale inesigibilità sollevato dall'agenzia delle Entrate. Si tratterà quindi di una tassa che tutti pagheranno, anche chi ha chiesto e ottenuto la disdetta, che posseggano o meno il televisore o uno strumento di ricezione del segnale, giacchè non si tratterebbe più di un canone bensì di un'imposta. Il progetto è inserito nel nuovo sistema di tassazione elaborato dal Ministero dello Sviluppo economico e che potrebbe entrare in vigore nel 2015. Vediamo come funzionerebbe.

    Vedi anche:
    Troika e prelievo forzoso fanno paura. In fuga dall'Italia 67 miliardi
    Paradisi fiscali addio, nuovo standard OCSE contro il segreto bancario
    Rivoluzione Fisco: scontrini addio. Ma c'è il rischio di una stangata Iva
    Evasione da 91 mld ma "mai più condoni". I colpi di spugna più clamorosi
    VIDEO: ex conduttrice ai ferisce il compagno

    VIA LIBERA

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    Secondo alcuni organi di stampa si attenderebbe solo il via libera del premier Matteo Renzi, che deve decidere se proporre l'approvazione tramite decreto legge, per il quale il Quirinale deve riconoscere il carattere di urgenza. In quel caso l'iter si dovrebbe concludere in dicembre, periodo in cui inizia la procedura di preparazione e spedizione dei bollettini postali indirizzati ai contribuenti.

    DA CANONE A CONTRIBUTO

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    Il primo cambiamento di questa tassa che, come ha precisato Anna Maria Tarantola è la più bassa in Europa, è il nome: non si chiamerà più 'canone' ma 'contributo al servizio pubblico radio-tv'.

    CHI LO PAGA

    gallery_chi-paga

    Lo pagherebbero tutti i contribuenti, anche quelli che hanno richiesto e ottenuto la disdetta del canone Rai. Trasformandosi in una vera e propria tassa, non avrà infatti più nulla a che fare con la presenza in casa del dispositivo tv, radio o internet.

    QUANTO COSTA

    gallery_quanto

    Attualmente il canone Rai costa 113,50 euro all'anno per ogni nucleo famigliare. Nel nuovo disegno legge, invece, l'importo varia dai 35 agli 80 euro a seconda delle disponibilità economiche della famiglia, reddito e consumi. Pare, inoltre, che sia al vaglio degli esperti un'esenzione totale per le famiglie con reddito minimo.

    GETTITO

    gallery_quifinanza

    In base a una prima previsione, questo sistema permetterà di far entrare nelle casse dello Stato 1,8 miliardi di euro.

    COME SI PAGA

    gallery_come-si-paga

    Come si era già tentato di fare in passato per combattere l'evasione del canone, la nuova tassa non arriverà per posta a casa tramite bollettino postale, ma verrà pagato insieme alle altre tasse, probabilmente tramite il modello F24.

    TEMPISTICA

    gallery_tempistica

    Se il Quirinale e il premier si trovassero d'accordo, la nuova tassa inizierà a essere valida già nel gennaio 2015.

    PERCHE' CAMBIA: LE DIFFICOLTA' DI EQUITALIA

    gallery_gettito

    "Voi lo sapete che il canone televisivo è regolato da una legge del 1938 che parlava di Rai, parlava di radio, ed è talmente astrusa e consente così pochi poteri che di fatto è molto difficile da applicare". Lo afferma il direttore dell'Agenzia delle entrate Rossella Orlandi a Radio 24, aggiungendo che "il canone Rai è sotto i 2.000 euro. Per una legge dello Stato fino a 2.000 euro con la riscossione coattiva noi non possiamo fare niente. Forse chi ha pensato quella legge si deve fare delle domande. L'evasore non rischia. Rischia che noi lo tormentiamo con cartelle esattoriali. Ma fino a 2.000 euro. Deve ripensarci il Parlamento a questo, è scandaloso".

    Fonte: QuiFinanza (20 ottobre 2014)

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    Canone Rai, ennesimo ribaltone: lo pagheremo tutti nella bolletta elettrica
    Via libera del governo al progetto. Obiettivo dichiarato: 1 miliardo e 800 milioni l'anno

    Ennesimo ribaltone per quanto concerne uno dei balzelli più mal tollerati dagli italiani: il canone Rai. Dopo l'indiscrezione secondo cui sarebbe stato "incorporato" nel prezzo del biglietto della lotteria Italia, ora pare che l'odiato balzello sia pronto a prendere definitivamente la forma di vero e proprio prelievo, così da risolvere il problema di sostanziale inesigibilità sollevato dall'agenzia delle Entrate. Il canone entrerà infatti nella bolletta della luce, e nessuno potrà più evitarlo. Renzi ha ricevuto il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, e ha approvato l'idea di legare il Canone Rai alla bolletta elettrica. Spetta ora al Tesoro e a Palazzo Chigi decidere quale sarà lo strumento normativo, se presentare un emendamento alla Legge di Stabilità oppure varare un decreto ad hoc. Vediamo nel dettaglio come, quanto e da chi verrà pagato.

    RIFORMA

    gallery_canone

    E' pronta la riforma del Canone Rai voluta dal Governo Renzi. La tassa verrà quasi certamente legata alla bolletta della luce. L'importo sarà inferiore, ma pagherà il canone anche chi ha un pc o un tablet. Starà all'utente dimostrare di non possedere una tv o un dispositivo con cui vedere i programmi del servizio pubblico.

    CHI LO PAGA

    gallery_chi-paga

    La platea degli utenti si allargherà. Per non pagare la tassa bisognerà - sul modello della Bbc - dimostrare di non possedere una tv o anche qualsiasi dispositivo (device) con cui sintonizzarsi sui programmi del servizio pubblico: tablet, ipad, smartphone, pc. Continueranno ad esserci le fasce di esenzione e i bonus per i meno abbienti, anche se a farne richiesta finora è stato solo il 30% delle famiglie disagiate. Tutti gli altri pagheranno.

    QUANTO COSTA

    gallery_quanto

    Attualmente il canone Rai costa 113,50 euro all'anno per ogni nucleo famigliare. Con la nuova formula verrebbe a costare da 35 a 75/80 euro - in media circa 60 euro - visto che la cifra varierà in base agli indicatori Isee.

    GETTITO

    gallery_quifinanza

    L'obiettivo dichiarato di garantire all'azienda di viale Mazzini un gettito di 1 miliardo e 800 milioni di euro l'anno. Più o meno quanti la Rai ne incassa ora ma chiedendo agli italiani un importo inferiore agli attuali 113,50 euro, cifra uguale quasi per tutti.

    COME SI PAGA

    gallery_come-si-paga

    Sarà direttamente nella bolletta elettrica, quindi verrà pagato automaticamente insieme ad essa.

    TEMPISTICA

    gallery_tempistica

    Spetta ora al Tesoro e a Palazzo Chigi decidere quale sarà lo strumento normativo, se presentare un emendamento alla Legge di Stabilità oppure varare un decreto ad hoc. Lo stato delle casse Rai richiede di non esitare. L'evasione del Canone Rai è stimata in 450 milioni di euro e un ulteriore rinvio sarebbe deleterio. Per questo il governo confida di portare a casa l'operazione entro l'anno, ma dovrà superare i dubbi dell'Authority per l'Energia - che già ha definito un "uso improprio" quello del Canone in bolletta e ha sollevato perplessità legate alla privacy.

    PERCHE' CAMBIA: LE DIFFICOLTA' DI EQUITALIA

    gallery_gettito

    "Voi lo sapete che il canone televisivo è regolato da una legge del 1938 che parlava di Rai, parlava di radio, ed è talmente astrusa e consente così pochi poteri che di fatto è molto difficile da applicare". Lo afferma il direttore dell'Agenzia delle entrate Rossella Orlandi a Radio 24, aggiungendo che "il canone Rai è sotto i 2.000 euro. Per una legge dello Stato fino a 2.000 euro con la riscossione coattiva noi non possiamo fare niente. Forse chi ha pensato quella legge si deve fare delle domande. L'evasore non rischia. Rischia che noi lo tormentiamo con cartelle esattoriali. Ma fino a 2.000 euro. Deve ripensarci il Parlamento a questo, è scandaloso". Considerando che l'evasione del Canone Rai è stimata in 450 milioni di euro, si capisce perchè la riforma del canone sia tra le priorità dell'esecutivo.

    Vedi anche:
    Troika e prelievo forzoso fanno paura. In fuga dall'Italia 67 miliardi
    Paradisi fiscali addio, nuovo standard OCSE contro il segreto bancario
    Rivoluzione Fisco: scontrini addio. Ma c'è il rischio di una stangata Iva
    Evasione da 91 mld ma "mai più condoni". I colpi di spugna più clamorosi
    VIDEO: ex conduttrice Rai ferisce il compagno

    Fonte: QuiFinanza (14 novembre 2014)

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    Canone Rai in scadenza: come non pagarlo (legalmente) e come sarà in futuro
    Importo invariato rispetto al 2014. Ma dal 2016 potrebbe cambiare tutto

    Il 31 gennaio scade il termine per il pagamento del canone Rai tv. Potrebbe essere l'ultima volta, perchè dal 2016 il governo ha intenzione di andare a fondo nella riforma della tv pubblica e del relativo canone, rimaste fuori per opportinità e tempi stretti dalla legge di Stabilità 2015. L'obiettivo è quello di combattere l'evasione facendo pagare a tutti circa la metà di quello che è l'importo attuale. Lo strumento potrebbe essere quello dell'inserimento del canone nella bolletta energetica. Vediamo come e quanto pagare, chi ne è esentato, come chiedere di esserne esentati e come sarà il canone dei prossimi anni.

    IL FUTURO DEL SERVIZIO PUBBLICO

    gallery_futuro

    La prospettiva più ampia resta quella di una riorganizzazione del servizio pubblico radiotelevisivo. "E' certo che Viale Mazzini debba cambiare - spiega il membro della Commissione Vigilanza Rai Maurizio Rossi - perché il 6 maggio 2016 scade la convenzione Stato-Rai e non è possibile, come ipotizzano alcuni, un semplice rinnovo. Entro il 6 maggio 2016 lo Stato deve stabilire, nei bandi e nei capitolati, le modalità dell'affidamento del servizio pubblico locale e nazionale". Si tratterà di una gara europea alla quale "potranno partecipare tutti i soggetti - spiega Rossi - e la Rai si deve presentare pronta. Altrimenti non avrà alcuna possibilità di spuntarla nei confronti di altri concorrenti. Il canone del futuro non sarà, come oggi, i costi dell'azienda divisi per il numero di coloro che devono pagare. Ma piuttosto il risultato di una serie di offerte fatte da soggetti che possono garantire la comunicazione a costi più bassi". Prima di vedere come potrà essere il canone futuro, vediamo nelle slides come e quanto pagare (o chiedere l'esenzione) da quello attuale.

    SCADENZA

    gallery_riforma

    Il 31 gennaio, sabato, è il termine conclusivo per saldare l'abbonamento a radio e tv senza dover subire more o sanzioni.

    IMPORTO

    gallery_importo

    La quota base per pagare entro i termini di legge il canone Rai 2015, è di 113,50 euro, identica a quella di dodici mesi fa e - come tengono a ribadire servizio pubblico e governo - uno dei balzelli sull'emittenza radio-tv più bassi d'Europa.

    PAGAMENTO

    gallery_pagamento

    Per versare il canone sono disponibili svariate modalità di pagamento. Si va dal classico bollettino, alla possibilità di pagare tramite sportelli bancomat, via carta di credito o anche per mezzo di Internet.

    L'ESENZIONE

    gallery_esenzione

    Tra le fasce esenti dal pagamento rientrano gli anziani over 75, con reddito al di sotto dei 517 euro al mese. Per chiedere di essere inclusi tra i soggetti non obbligati al pagamento, in questo caso, sarà sufficiente entrare nel sito dell'Agenzia delle Entrate, scaricare l'apposito modulo e spedirlo tramite raccomandata con ricevuta di ritorno al seguente indirizzo:
    Agenzia delle Entrate,
    Ufficio Torino 1 SAT Sportello Abbonamenti Tv
    Casella Postale 22
    10121 Torino
    La scadenza per la richiesta dell'esenzione è il 31 luglio.

    NON POSSESSO APPARECCHIO TV

    gallery_no-possesso

    Il modo migliore per accaparrarsi il diritto a non pagare il canone tv è semplicemente quello di rinunciare al possesso di un apparecchio televisivo. Per chi ha ancora un apparecchio in salotto ma non intende pagare il canone, l'unica via è quella di spedire un vaglia di 5,16 euro, inviando una lettera con cui si richiede di bloccare la propria tv all'indirizzo:
    Agenzia delle Entrate,
    Ufficio Torino 1 SAT Sportello Abbonamenti Tv
    Casella Postale 22
    10121 Torino

    LA DISDETTA

    gallery_disdetta

    Può succedere che si colga l'occasione di un guasto all'apparecchio per liberarsi della Tv. Occorre allora richiedere il 'suggellamento' dell'apparecchio. Questa operazione comporta anche il versamento di 5,16 euro con un vaglia postale (attenzione: vaglia, non conto corrente) allo stesso indirizzo sopra riportato. Potete poi procedere in due modi:
    - se non avete il libretto di abbonamento, indicate nel vaglia la seguente causale: "per disdetta dell'abbonamento n. .... e conseguente richiesta di suggellamento" e spedite la ricevuta con raccomandata a.r. assieme alla lettera di disdetta;
    - se avete il libretto di abbonamento, compilate la cartolina D (o B nei libretti più recenti) con l'intestazione "Denuncia di cessazione dell'abbonamento Tv", barrando la casella 2 (richiesta di suggellamento) e riportando negli spazi bianchi il numero del vaglia e la data del versamento (oppure allegando la ricevuta del vaglia). Spedite sempre con raccomandata a.r.
    Conservate sempre una fotocopia fronte/retro della cartolina o della lettera di disdetta, più la ricevuta del vaglia per l'utente.
    In risposta a questa richiesta, potreste ricevere, in teoria, la visita di un funzionario Rai che infilerà il vostro televisore in un sacco e lo chiuderà con un inviolabile sigillo del Ministero, lasciandovi in soggiorno un singolare e ingombrante soprammobile. Ma state tranquilli, il rischio che ciò accada è molto remoto: la procedura di suggellamento infatti non viene mai messa in atto nella pratica. Se il televisore viene venduto o rubato occorre inviare una lettera di disdetta dell'abbonamento Rai per raccomandata a.r. (con avviso di ricevimento) al solito indirizzo:
    Agenzia delle Entrate - 1° Ufficio di Torino
    S.A.T - Sportello Abbonamenti Tv
    Casella postale 22 - 10121 Torino

    RIFORMA

    gallery_scadenza

    Per il prossimo futuro è sostanzialmwente pronta, sebbene messa in ghiacciaia e rinviata al 2016, la riforma del Canone Rai voluta dal Governo Renzi. La tassa verrà quasi certamente legata alla bolletta della luce. L'importo sarà inferiore, ma pagherà il canone anche chi ha un pc o un tablet. Starà all'utente dimostrare di non possedere una tv o un dispositivo con cui vedere i programmi del servizio pubblico.

    CHI PAGHERA'

    gallery_chi-paga

    La platea degli utenti si allargherà. Per non pagare la tassa bisognerà - sul modello della Bbc - dimostrare di non possedere una tv o anche qualsiasi dispositivo (device) con cui sintonizzarsi sui programmi del servizio pubblico: tablet, ipad, smartphone, pc. Continueranno ad esserci le fasce di esenzione e i bonus per i meno abbienti, anche se a farne richiesta finora è stato solo il 30% delle famiglie disagiate. Tutti gli altri pagheranno.

    QUANTO COSTERA'

    gallery_quanto

    Attualmente il canone Rai costa 113,50 euro all'anno per ogni nucleo famigliare. Con la nuova formula verrebbe a costare da 35 a 75/80 euro - in media circa 60 euro - visto che la cifra varierà in base agli indicatori Isee.

    GETTITO

    gallery_gettito

    L'obiettivo dichiarato di garantire all'azienda di viale Mazzini un gettito di 1 miliardo e 800 milioni di euro l'anno. Più o meno quanti la Rai ne incassa ora ma chiedendo agli italiani un importo inferiore agli attuali 113,50 euro, cifra uguale quasi per tutti.

    TEMPISTICA

    gallery_tempistica

    Spetta ora al Tesoro e a Palazzo Chigi decidere quale sarà lo strumento normativo adatto, presumibilmente un decreto ad hoc. Lo stato delle casse Rai richiede di non esitare. L'evasione del Canone Rai è stimata in 450 milioni di euro e un ulteriore rinvio sarebbe deleterio. Per questo il governo confida di portare a casa l'operazione entro l'anno, ma dovrà superare i dubbi dell'Authority per l'Energia - che già ha definito un "uso improprio" quello del Canone in bolletta e ha sollevato perplessità legate alla privacy.

    PERCHE' CAMBIA: LE DIFFICOLTA' DI EQUITALIA

    gallery_perchecambia

    "Voi lo sapete che il canone televisivo è regolato da una legge del 1938 che parlava di Rai, parlava di radio, ed è talmente astrusa e consente così pochi poteri che di fatto è molto difficile da applicare". Lo afferma il direttore dell'Agenzia delle entrate Rossella Orlandi a Radio 24, aggiungendo che "il canone Rai è sotto i 2.000 euro. Per una legge dello Stato fino a 2.000 euro con la riscossione coattiva noi non possiamo fare niente. Forse chi ha pensato quella legge si deve fare delle domande. L'evasore non rischia. Rischia che noi lo tormentiamo con cartelle esattoriali. Ma fino a 2.000 euro. Deve ripensarci il Parlamento a questo, è scandaloso". Considerando che l'evasione del Canone Rai è stimata in 450 milioni di euro, si capisce perchè la riforma del canone sia tra le priorità dell'esecutivo.

    VEDI ANCHE:
    Legge di Stabilità: Fisco meno caro, ma non per tutti
    Local Tax e canone Rai in bolletta rinviati: Tasi e Imu invariate nel 2015
    Semplificazioni per i contribuenti: ecco le novità nel decreto
    Equitalia, come chiedere online la sospensione dei pagamenti

    Fonte: QuiFinanza (28 gennaio 2015)

     
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    Canone Rai: chi inizia a pagarlo in bolletta rischia di pagare gli arretrati
    La Rai potrà presumere l’evasione degli anni passati e chiederne conto

    L’inserimento del canone Rai nella bolletta della luce farà emergere numerosi evasori che, negli anni passati, non hanno versato l’imposta; di fatto, il pagamento da quest’anno della fattura elettrica “maggiorata” verrà considerato come una sorta di tacita ammissione del possesso del televisore anche per gli anni precedenti e la Rai potrà richiedere il pagamento di tutti gli arretrati del canone (salva ovviamente la prescrizione per ciò che è scaduto da oltre 10 anni), a cui si aggiungerà anche la sanzione per l’omesso versamento, che è pari a cinque volte il canone stesso. Ed a maggior ragione perché – come il Governo ha tenuto a sottolineare – il canone Rai in bolletta non costituisce alcuna sanatoria per il passato. È questo il panico che si sta diffondendo tra i contribuenti in questi giorni alla notizia della novità contenuta nella legge di Stabilità 2016. Ma procediamo con ordine.

    L’inserimento del Canone Rai nella Bolletta della luce ha dato luogo ad un’infinità di discussioni, riguardanti le probabili situazioni intricate e talvolta inique che inevitabilmente si verranno a creare. Come pagare, come non pagare, che cosa succede se l’intestatario del canone e l’intestatario della bolletta sono due soggetti diversi, chi ha due case paga doppio, basta un’autocertificazione per dichiarare che non si possiedono apparecchi tv, e così via. Queste sono solo alcune delle ipotesi di cui si discute, per chiarire le quali si dovrà attendere, se non la stesura definitiva della Legge di Stabilità 2016, il decreto attuativo o una successiva circolare ministeriale.

    Nel frattempo, però, preoccupa molto di più l’annuncio fatto dal sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, pochi giorni fa: nessun condono tombale per chi non ha pagato il canone Rai negli anni passati.
    Ciò implica che chi inizia a versare il canone da quest’anno, con la bolletta, è esposto al rischio di pagamento di sanzioni ed arretrati relativi agli abbonamenti degli anni passati, a meno che non abbia effettuato opposizione inviando comunicazioni relative all’esistenza di un intestatario diverso, o al mancato possesso di apparecchi tv.
    Il pagamento del canone in abbinamento con la bolletta, in pratica, potrebbe essere un autogol per il contribuente che non ha mai pagato prima, come una sorta di autodenuncia.

    In pratica, il “ragionamento” del fisco potrebbe essere il seguente:
    – un contribuente non ha mai pagato il Canone Rai;
    – diviene operativo il canone in bolletta ed il contribuente inizia a pagare senza sollevare eccezioni (non ha la tv, ha suggellato il televisore, il canone è a nome di un altro familiare, ecc.);
    – di conseguenza, il fisco presume che il contribuente abbia sempre avuto la tv e, quindi, l’obbligo del pagamento del canone Rai,anche negli anni precedenti, e procederà ad un accertamento nei suoi confronti;
    – a questo punto, il soggetto in questione avrà due strade: o dimostrare, con fattura, ricevuta o scontrino alla mano, di possedere la tv soltanto dal 2016, oppure pagare arretrati, sanzioni e interessi. Senza nessun condono tombale o agevolazione, com’è stato più volte ribadito in questi ultimi giorni.

    Peraltro, dimostrare di possedere un apparecchio televisivo soltanto dal 2016 potrebbe non bastare, poiché lo stesso contribuente potrebbe benissimo essere stato in possesso di altri apparecchi precedentemente acquistati. Il cittadino, difatti, può dimostrare con certezza di essere stato esonerato dal Canone Rai negli anni passati solo qualora abbia eseguito la procedura di suggello del televisore, oppure qualora abbia inviato una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà relativa al mancato possesso di apparecchi atti a ricevere il segnale televisivo.

    La dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, peraltro, non è mai stata obbligatoria, ben potendo il cittadino difendersi dalle periodiche lettere di richiesta del pagamento del canone rispondendo con una semplice raccomandata. A differenza di una normale comunicazione, difatti, la dichiarazione sostitutiva mendace è sanzionabile penalmente, dunque non va fatta a “cuor leggero”.

    Attenzione: il pagamento potrà essere richiesto per quelle annualità non oltre 10 anni prima; è questa infatti la prescrizione per il canone Rai confermata dalla Cassazione. Insomma, a partire dall’anno che viene potranno essere richiesti solo i canoni a partire dal 2006 (per un totale di 10 annualità che, comunque, non sono poca cosa se si considerano anche le sanzioni pari a 5 volte il canone stesso).

    In conclusione, se il cittadino non ha mai pagato il Canone, non essendo possibile rilasciare una dichiarazione sostitutiva per il passato (relativa, cioè, al mancato possesso di televisori negli anni precedenti), in quanto non dimostrabile , iniziando a pagare nel 2016 senza alcuna opposizione risulterà pienamente sanzionabile, a meno che non appaiano ulteriori disposizioni nell’ultima stesura della norma. L’effetto delle sanzioni per gli anni passati, difatti, potrebbe essere paradossale e spingere i contribuenti in massa ad autodichiarare di non possedere la tv, vanificando le nuove misure.

    È ancora presto per stabilire come si evolverà la situazione: certo è difficile prevedere dei controlli dei funzionari Rai casa per casa, mentre è facile ipotizzare controlli incrociati con le banche dati degli abbonati alle pay tv. Quel che è chiaro, è che le occasioni di elusione ed evasione si stanno progressivamente riducendo in tutti i campi, canone tv compreso: se certamente è giusto che paghino tutti, ci si augura che, in questo modo, tutti paghino meno, e soprattutto che i soldi siano convertiti in servizi utili ai cittadini, e non nei soliti sprechi.

    Noemi Secci

    PRESCRIZIONE E ARRETRATI, COME METTERSI IN REGOLA: LEGGI QUI

    Leggi anche:
    Canone Rai: prescrizione e arretrati
    Canone Rai: paga solo chi ha la tv. Non pc e smartphone
    Canone Rai in bolletta: rate da 16 euro, paga anche chi è in affitto
    Canone Rai in bolletta: perché sì e perché no
    Come non pagare il canone Rai (in attesa della riforma)
    La Legge di Stabilità 2016
    Canone Rai, la proposta: criptare il segnale, paghi solo chi vuol vederla

    Fonte: QuiFinanza (27 ottobre 2015)

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    Legge di Stabilità, Canone Rai in bolletta: si pagherà in 10 rate
    Negli emendamenti novità in vista anche sulla casa e le relative tasse

    Continua in Parlamento la discussione sulla Legge di Stabilità 2016, con una serie di emendamenti che potrebbero limarla in alcuni punti. Ad esempio il Canone Rai, che sarà probabilmente diviso in 10 rate da pagare nella bolletta elettrica, ma anche la tassazione sugli immobili.

    CANONE RAI – Canone Rai in bolletta da pagare “in 10 rate mensili, addebitate sulle fatture emesse dall’impresa elettrica aventi scadenza del pagamento immediatamente successiva alla scadenza delle rate”. Lo prevede un emendamento delle relatrici alla legge di Stabilità che sarà presentato a breve in commissione Bilancio al Senato. Nel testo originario licenziato dal consiglio dei Ministri sono invece previste 6 rate da 16,66 euro.

    TASSE SULLA CASA PER I FIGLI/GENITORI – Resta nella categoria ‘prima casa’ e quindi non pagherà più le tasse, anche l’abitazione lasciata ai parenti stretti, tipicamente genitori-figli, con comodato d’uso registrato. Così un emendamento alla legge di Stabilità delle relatrici. Per avere lo sconto il proprietario deve possedere quella unica casa e averla usata come abitazione principale nel 2015.

    CANONE CONCORDATO – Tasse ridotte per chi affitta un appartamento a canone concordato. Un emendamento messo a punto dalle relatrici alla legge di Stabilità, che a breve dovrebbe essere presentato in commissione prevede infatti che “la somma della aliquote dell’Imu e della Tasi non può superare il 4 per mille”. Verso uno sconto Imu del 25% per i proprietari di una seconda abitazione che scelgono di metterla in affitto a canone concordato. Sarebbe questa una delle novità alla Legge di Stabilità su cui maggioranza e governo avrebbero trovato un’intesa, secondo quanto viene riferito da fonti parlamentari.

    Leggi anche:
    La legge di Stabilità 2016
    Canone Rai: chi inizia a pagarlo in bolletta rischia di pagare gli arretrati
    Canone Rai: prescrizione e arretrati
    Seconda casa: niente Imu e Tasi se va ai figli o ai genitori
    Canone RAI in bolletta? Ecco come fotterli

    Fonte: QuiFinanza (17 novembre 2015)

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    Canone Rai in bolletta, il vademecum per non sbagliare
    La novità è scattata con il primo gennaio 2016 ma si pagherà a partire dal 1° luglio solo sulla prima casa. Ecco tutto quello che c'è da sapere per evitare errori

    Il canone Rai in bolletta preoccupa i consumatori che stanno tempestando lo sportello dell’Unione Nazionale Consumatori con richieste di chiarimenti. Lo ricorda la stessa Unc spiegando che si tratta di “preoccupazioni fondate”, considerato che, come previsto in Legge di stabilità, andranno incrociate le banche dati dell’Anagrafe tributaria, dell’Authority per l’energia, Acquirente Unico, Ministero dell’Interno, Comuni “e più chi ne ha più ne metta”. Il rischio di errori, insomma, è elevato, in particolare quando l’intestatario della bolletta elettrica è diverso da chi ha pagato fino ad oggi il canone Rai. Un classico è la moglie che paga la bolletta della luce ed il marito l’abbonamento alla tv.
    Ecco in sintesi tutto quello che c’è da sapere per non sbagliare.

    PAGAMENTO IN BOLLETTA: Il canone si pagherà in bolletta dal 1 luglio 2016 e comprenderà le rate dei mesi precedenti. Dal 2017 invece sarà diviso in 10 rate da 10 euro, da Gennaio a Ottobre (20 euro a bolletta). Quindi non si pagherà sulla bolletta dell’ultimo bimestre dell’anno.
    Il pagamento del canone Rai avviene mediante addebito nella fattura per i titolari di utenza di fornitura di energia elettrica. Paga chi possiede la tv. Il canone deve pagarlo chiunque detiene un apparecchio atto od adattabile alla ricezione delle trasmissioni televisive. Fin qui nessun cambiamento. La novità è che si presume la detenzione dell’apparecchio nel caso in cui esiste “un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un soggetto ha la sua residenza anagrafica”. Se non è vero, per superare questa presunzione, dovrete presentare un’autocertificazione all’Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino. La dichiarazione “ha validità per l’anno in cui è stata presentata”. Ossia bisogna ripresentarla ogni anno.
    AUTOCERTIFICAZIONE ANTICIPATA: L’Unc (Unione Nazionale Consumatori) consiglia di non fare autocertificazioni anticipate, ossia prima che vi arrivi la richiesta indebita del pagamento del canone. La dichiarazione di non detenere apparecchi, infatti, deve essere resa nelle forme previste dalla legge, con modalità da definirsi con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate. Ci si espone a responsabilità penali nel caso di dichiarazioni false.
    DISDETTA: Mandate la disdetta in tempo utile. Continuano a dover essere comunicate le variazioni intervenute che eravate obbligati a trasmettere anche in passato, come il cambio di residenza. In particolare: se avete ceduto a terzi tutti gli apparecchi televisivi in vostro possesso dovete inviare la disdetta, dando esatta comunicazione delle generalità e indirizzo del nuovo possessore. Se non avete più alcun televisore dovete inviare la disdetta, fornendo adeguata documentazione. Se lo avete portato in discarica, ad esempio, è bene allegare la ricevuta di rottamazione. Nel caso di furto, la denuncia. In caso di morte del titolare, l’erede già abbonato deve richiedere l’annullamento dell’abbonamento intestato al defunto comunicando la data ed il luogo del decesso.
    IMPORTO: nel 2016 il canone annuo ordinario è stato ridotto a 100 euro, dai 113,50 del 2015.
    NO SUGGELLAMENTO: Non si può più chiedere il suggellamento del televisore, la manovra ha eliminato questa possibilità. Non che fosse una pratica diffusa, considerato che avrebbero dovuto venire in casa vostra e mettere la tv in un sacco.
    ESENZIONE: Il limite di reddito per il diritto all’esenzione per gli over 75 è stato elevato a 8.000 euro annui.
    SECONDE CASE: Nessuna novità. Se avete una seconda abitazione dove vi è un televisore, non dovete pagare un secondo abbonamento. Idem se avete più televisori. Il canone è dovuto una sola volta per tutti gli apparecchi detenuti “nei luoghi adibiti a propria residenza o dimora, dallo stesso soggetto e dai soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica.
    SANATORIE: Non sono previste sanatorie per gli arretrati, che andranno in prescrizione a distanza di 10 anni.

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    Fonte: QuiFinanza (07 gennaio 2016)

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    Canone Rai, le novità per il 2016



    I tele-utenti, quelli che pagano il canone, possono passare un’estate tranquilla.

    In autunno poi si vedrà.

    Dopo una girandola di voci su possibili recuperi dell’arretrato - cioè di bollettini arrivati e mai pagati - da inserire nella bolletta elettrica, il ministero dello Sviluppo economico ha finalmente risolto un po’ di dubbi.

    Con una nota informale il dicastero di via Veneto ha precisato che «nella bolletta elettrica non saranno addebitati eventuali arretrati non pagati del canone Rai».

    PRIMA TRANCHE DA 70 EURO. Insomma, a luglio si pagano soltanto i 70 euro della prima tranche della tassa dovuta per il possesso di un televisore, mentre i restanti 30 dei 100 complessivi saranno incassati successivamente.

    Il timore che il Mise mettesse mano agli arretrati era più che un timore, tanto da aver indotto le associazioni dei consumatori a chiedere ripetutamente chiarimenti.

    È ovvio che la nota del ministero non esclude affatto la possibilità che il governo vada a caccia degli evasori con altri mezzi, magari delegando l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia, ma come detto si tratta di una possibilità e non di una certezza.

    INEVITABILITÀ DEL TRIBUTO. A rafforzare questa ipotesi è arrivata una sentenza della Cassazione che ribadisce l’inevitabilità del tributo, annullando una decisione della Commissione tributaria del Lazio che aveva fornito una scappatoia al contribuente.

    «La richiesta di oscuramento dei canali Rai», spiega il dispositivo dei magistrati, «non estingue l’obbligo di pagamento del canone radiotelevisivo».

    EVASIONE QUASI AL 40%. Dunque il canone è dovuto da tutti. E l’inserimento in bolletta elettrica dovrebbe ridurre l’area dell’evasione, che aveva raggiunto quasi il 40%.

    L'importo scende da 113,50 a 100 euro: cinque o 10 rate all'anno

    Entrando nello specifico, la nuova Legge di Stabilità approvata definitivamente dai due rami del parlamento modifica l’entità e la modalità di riscossione del canone Rai per l’anno 2016.

    Il provvedimento prevede la riduzione dell’importo della tassa che passa da 113,50 a 100 euro e l’addebito sulle fatture emesse dalle imprese di distribuzione di energia elettrica.

    Il pagamento verrà dilazionato durante l’anno in cinque o 10 rate (rispettivamente da 20 o 10 euro) in base alla tariffazione mensile o bimestrale proposta dal gestore.

    IN BOLLETTA DA LUGLIO. La quota di canone comparirà in bolletta a partire dalla fattura successiva al primo luglio 2016, dove saranno comprese anche le rate scadute per l’anno in corso.

    La novità introdotta dalla norma è la presunzione del possesso di un televisore se esiste un’utenza per la fornitura elettrica nel luogo in cui il contribuente ha la sua residenza anagrafica.

    SENZA TIVÙ? C'È L'ESENZIONE. I cittadini che sono sprovvisti dell’apparecchio possono chiedere l’esenzione dal versamento del canone presentando una dichiarazione di non detenzione alla direzione provinciale I di Torino, con modalità da definite nei prossimi mesi da un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.

    Le false dichiarazioni sono punite ai sensi del codice penale: in questo caso si prospetta il reato di falsità ideologica del privato in atto pubblico, punibile con la reclusione fino a due anni.

    Esclusi dal pagamento gli over 75 con reddito minore di 8 mila euro

    Sono esenti dal pagamento del canone i contribuenti over 75 che possiedono un reddito annuo minore di 8 mila euro, i militari delle forze armate che vivono in ospedali militari, alcune tipologie di cittadini stranieri (diplomatici, personale Nato) e le imprese addette alla vendita o alla riparazione degli apparecchi tivù.

    Inoltre l’esenzione può essere richiesta da un soggetto quando l’importo è stato già versato dal coniuge perché intestatario di un altro immobile, visto che il canone si applica al nucleo familiare indipendentemente dal numero di case e di televisori.

    Per le abitazioni in locazione la somma da versare va addebitata al locatario.

    RECUPERO DI 420 MILIONI. Secondo le stime di R&S Mediobanca la cifra che la Rai potrebbe recuperare grazie all’inserimento dell’imposta in bolletta ammonterebbe a 420 milioni di euro.

    Con il canone annuo a 100 euro e un tasso di evasione fisiologica del 5%, la televisione pubblica vedrebbe salire il proprio fatturato a oltre 2,8 miliardi di euro.

    Inoltre, il peso del contributo dei cittadini sul fatturato totale della tivù di Stato si avvicinerebbe alle omologhe realtà europee, portandosi al 70% dei ricavi - dall’attuale 64% - contro il 77,7% della Bbc e l’82,4% di France Televisions.

    Secondo la Rai la percentuale di cittadini in Italia che ignora il pagamento del canone è aumentata dal 26% del 2013 al 30,5% del 2014.

    EVADE MAGGIORMENTE IL SUD. A evadere maggiormente sono gli abitanti del Sud con il 37% dei casi, mentre al Nord e al Centro la quota è più contenuta, rispettivamente il 26% e 29%.

    Tra le province virtuose ci sono Ferrara (17%), Rovigo (18%) e Bolzano (25%), mentre le situazioni più critiche per i pagamenti si sono registrate a Crotone (56%) e Napoli (55%)

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    Fonte: MSN Money (04 febbraio 2016)

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