Possibili immissioni in ruolo e mobilità professionale

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    Possibili 16.000 immissioni in ruolo

    immesso_felice

    Dal resoconto Gilda sull'incontro avvenuto ieri al MIUR con le organizzazioni sindacali apprendiamo che il "Dott. Chiappetta ha comunicato che quasi certamente il MEF consentirà le immissioni in ruolo di non meno di 10.000 docenti e di 6/7.000 ATA."

    Fonte: Orizzonte Scuola (14 luglio 2010)

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    Edited by Steve Hi Power Mc - 4/1/2017, 18:00
     
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    16.000 immissioni in ruolo per docenti e ATA. E le altre 65.000?

    A differenza dell’esultanza delle altre OO. SS. rappresentative ope legis, ANIEF denuncia l’incredibile violazione della legislazione nazionale e comunitaria, a partire da una legge dello Stato (296/06) e da una direttiva UE (1999/70/CE).

    Mentre si attende la calendarizzazione dell’udienza dei ricorsi presentati al TAR Lazio per docenti e ATA avverso il precedente decreto che per l’a. s. 2009-2010 violava un decreto interministeriale e una legge che imponevano 180.000 immissioni in ruolo per il personale scolastico nel triennio 2007-2010, a fronte dei nuovi pensionamenti previsti per l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne e di un tasso di precarietà nella scuola che si attesta sul 20 % dell’organico complessivo, il Direttore generale del MIUR comunica alle OO. SS. la cui rappresentatività è stata prorogata ope legis - alcune pronte a festeggiare cum gaudio per prendersene frettolosamente il merito - che si sarebbero - udite, udite - 16.000 possibili nuove immissioni in ruolo …

    E le altre 65.000 previste dalla legge dove sono, avremmo voluto chiedere noi … E i 200.000 che da tre anni hanno avuto un contratto a t. d. e dovrebbero essere stabilizzati come dice il commissario al lavoro europeo, cosa fanno?

    Noi lo sappiamo, ricorreranno per ottenere nei tribunali grazie a un contenzioso seriale su tutto il territorio nazionale i loro diritti. Basta alla precarietà della scuola e della conoscenza. Il sindacato ora offrirà assistenza gratuita in tutta Italia perché ogni docente e ATA sia cosciente di quest’ennesimo attentato alla sua vita professionale, al suo lavoro, alla nostra professionalità, alla nostra scuola.

    Fonte: ANIEF (16 luglio 2010)

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    Immissioni in alto mare. Disponibili 20.000 cattedre

    Ieri, all'incontro dei sindacati con il dirigente del MIUR dott. Chiappetta, è stato comunicato, su invito della FGU, che ancora i ministeri interessati non si sono mossi per le immissioni in ruolo.
    Secondo quanto riferito dal dirigente, sarebbero disponibili 20.000 cattedre, esclusi i posti di sostegno.

    Fonte: Orizzonte Scuola (29 luglio 2010)

     
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    Tesoro dà il via alle immissioni in ruolo: 13 mila

    Dimezzata la richiesta del MIUR di 26 mila immissioni in ruolo (20 mila docenti e 3 mila ATA), Tremonti concede 10 mila immissioni per i docenti e 3 mila per gli ATA. Mannaia al sud, si prevede pienone al nord. Milano in testa.

    Dal Tesoro si è dato il via solo per 13 mila immissioni in ruolo a fronte delle 30.000 cattedre libere disponibili dopo pensionamenti e calcolo esuberi. Si attende il pienone di assunzioni per Lombardia, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna, mentre per le più importanti regioni del sud saranno quasi completamente escluse, parliamo di Campania, Puglia e Sicilia.

    Un copione già annunciato, dal momento che nel processo di "razionalizzazione" Tremonti-Gelmini, le regioni del sud si sono sobbarcate il maggior onere. Vedi: Organici. Incontro MIUR sindacati, tagli soprattutto al Sud.

    Per il sud le possibilità di immissione in ruolo si potranno avere per il sostegno e per classi di concorso non toccate in modo pesante dalla "riforma", come matematica.

    Diverso il trend nelle regioni del nord, con in pole position la Lomabardia che raggiunge il migliaio di posti disponibili per le assunzioni. Nulla di strano se è vero quanto riportato in un precedente articolo nel quale si metteva in evidenza che a Milano l'USR ha "concesso ai sindacati la cessione di quote di organico, rinviando i tagli in organico di fatto". E soprattutto scoprire che nell'organico di fatto i tagli rimandati non sono avvenuti, anzi, rispetto all'organico di diritto sono saltati fuori altri 1.856 posti, a cattedre orarie.

    Così, ad esempio, mentre a Napoli la scuola primaria conta 200 esuberi, Milano vanta 919 posti liberi nell'organico di diritto ai quali si aggiungono 59 posti nell'organico di fatto dei tagli non avvenuti. A questi, sempre per la primaria, si dovranno aggiungere circa 330 posti di specialista di lingua inglese.

    Fonte: Orizzonte Scuola (03 agosto 2010)

     
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    Immissioni in ruolo, 6000 al sostegno. Tutto come previsto

    Ieri la notizia ufficiale del MIUR con un comunicato nel quale si annunciano 16.500 immissioni in ruolo, a fronte di 30.000 posti liberi. CISL e UIL soddisfatte, per GILDA poche. Ma sapevamo già tutto.

    Ieri è andato in scena il teatrino del comunicato ufficiale, con relativi "commenti" dei sindacati. In realtà la notizia era già di dominio pubblico giorno due, quando Italia Oggi titolava "Sotto l'ombrellone 13mila posti". Notizia diffusa anche dal sindacato Scuola Athena, che invece parlava già di 16.000 immissioni in ruolo (avevano ragione loro), di cui 10.000 per i docenti. Il MEF non sarebbe andato oltre, nonostante i circa 30.000 posti liberi e 130 mila docenti nelle graduatorie. Per il resto è andata bene agli ATA con 6500 assunzioni e ai dirigenti con 170.

    Adesso attenderemo col fiato sospeso la distribuzione di tale miseria. In realtà il sindacato Scuola Athena ha già dato delle indicazioni ben precise, relativamente ai docenti: delle 10.000 immissioni per i docenti 6000 andranno al sostegno, 2 mila alla scuola dell’infanzia e 2 mila a tutto il resto. Italia Oggi anticipa anche che le immissioni più numerose saranno al nord, dove i tagli sono stati inferiori, of course. Avranno nuovamente ragione? Attendiamo impazienti i comunicati ufficiali attesi per i prossimi giorni.

    Fonte: Orizzonte Scuola (05 agosto 2010)

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    Prime indiscrezioni sull'incontro per la ripartizione del contingente delle immissioni in ruolo
    Apprendiamo da Gilda Venezia che si è concluso l'incontro al Miur con le OO.SS. Sono confermati i 10.000 posti di docenti e 6.500 ATA ai quali vanno aggiunti 36 Educativi. La ripartizione dei posti per ciascuna provincia e classe di concorso o tipologia di posti sarà resa nota subito dopo Ferragosto. I criteri di ripartizione sono molto simili a quelli dell' anno scorso e saranno resi noti non appena se ne avranno i dettagli.

    Pubblichiamo anche il resoconto della FLC CGIL.

    "Si è tenuto oggi un incontro al Ministero sui criteri di ripartizione dei contingenti di assunzioni in ruolo per il personale docente e ATA.
    In premessa l'Amministrazione ha confermato le quantità annunciate dal Ministro nell'incontro del 3 agosto scorso e ha comunicato di avere ricevuto conferma dal capo di Gabinetto del Ministero dell'Economia.
    Si tratta di 10.000 posti docenti e 6.500 posti ATA che, come abbiamo avuto modo di ribadire nel corso dell'incontro, rappresentano una quantità del tutto insufficiente rispetto agli oltre 80.000 posti vacanti.
    Nel corso dell'incontro sono stati illustrati i criteri che saranno adottati per la ripartizone dei contingenti tra le varie tipologie di posto/profilo.

    Personale docente
    Per quanto riguarda i docenti, le 10.000 assunzioni saranno prevalentemente per il sostegno e per la scuola dell'infanzia Sono comunque previste assunzioni anche sugli altri ordini di scuola, come da noi sollecitato, ma in numero più limitato.
    In particolare nell'ipotesi che ci è stata illustrata si prevedono assunzioni su circa il 50% dei posti vacanti per il sostegno, di circa il 30% sulla scuola dell'infanzia e di circa il 10-13% sulla scuola primaria e sulle classi di concorso della secondaria di I e II grado oltre che per gli educatori.
    Nella ripartizione dei posti di sostegno che vengono assegnati complessivamente a livello provinciale sarà confermata l'indicazione di garantire l'assegnazione di almeno un posto, se disponibile, per ogni ordine di scuola e area.

    Personale ATA
    Per quanto riguarda il personale ATA, sempre in considerazione del piano di tagli, la proposta dell'amministrazione prevede una percentuale del 13% per i vari profili.
    Per i DSGA la percentuale sarà di circa il 30% in considerazione dell'unicità della funzione. E' stato anche confermato che qualora una parte dei posti disponibili per i DSGA non possano essere assegnati gli stessi saranno utilizzati per ulteriori assunzioni di assistenti amministrativi.
    Sarà anche garantita, come già avvenuto negli anni scorsi almeno un'assunzione per ogni profilo in presenza di limitate disponibilità.
    I passaggi di qualifica, per coloro che stanno sostenendo le prove finali dei concorsi riservati, saranno effettuati in aggiunta alle assunzioni vere e proprie, quindi non incideranno sulle stesse.
    Il decreto e le tabelle dovrebbero essere disponibili nei prossimi giorni in modo da consentire il completamento delle operazioni di assunzione in ruolo e le supplenze annuali entro il 31 agosto".

    Fonte: Orizzonte Scuola (06 agosto 2010)

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    Immissioni in ruolo. Ripartizione dei posti per provincia e ordine di scuola
    La FGU (ex Gilda) Nuoro e la UIL nazionale hanno pubblicato un file contenente i numeri delle immissioni in ruolo divise per provincia e ordine di scuola.

    Il 50% delle disponibilità in organico di diritto va al sostegno; all' Infanzia il 30%, mentre per la Scuola Primaria e la Secondaria di Primo e Secondo Grado tra l' 11 e il 12 % dei posti.

    Provvisoriamente i 10.000 posti saranno così suddivisi:

    • alla SCUOLA DELL' INFANZIA - 1.680;
    • alla SCUOLA PRIMARIA: 790;
    • alla SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: 1.740;
    • alla SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO: 724;
    • alle SCUOLE SPECIALI così assegnati: 1 SCUOLA INFANZIA; 2 SCUOLA PRIMARIA e 5 SCUOLA SECONDO GRADO; EDUCATIVI 36;
    • SOSTEGNO: 5.022.

    I dati sono solo provvisori, infatti sono già state fatte notare delle incongruenze tra i dati forniti sulle disponibilità dopo i movimenti, la pubblicazione delle classi di concorso in esubero, e i numeri di immissioni in ruolo assegnati a livello provinciale. Nei prossimi giorni il Ministero emanerà il file corretto.

    Allegato
    Tabella contingenti nomine docenti e educativi 2010-2011 (PDF)

    Fonte: Orizzonte Scuola (07 agosto 2010)

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    Immissioni in ruolo scuola secondaria: si ipotizza sbagliato il dato di Milano

    Analizzando il file divulgato dalle Organizzazioni Sindacali, frutto dell'incontro avvenuto al Ministero venerdì 6 agosto, in cui il contingente autorizzato per le immissioni in ruolo per l'a.s. 2010/11 è ripartito per provincia e per ordine di scuola, si nota un errore numerico relativamente a Milano. Riportiamo inoltre alcune precisazioni del Ministero durante l'incontro con i sindacati.

    Secondo il file alla provincia di Milano sarebbero assegnate solo 2 immissioni in ruolo nella scuola secondaria di II grado, a fronte di 294 posti liberi in organico di diritto dopo i movimenti.
    Paradossalmente invece a Mantova andrebbero 46 posti per 62 posti vacanti (solo due classi di concorso possono però vantare 4 o più posti disponibili).
    Ipotizziamo che il dato sia stato invertito, i conti tornano meglio, dal momento che il criterio è stato di attribuire un'immissione in ruolo ogni 4 posti disponibili, facendo la media anche con le classi di concorso in cui c'era minore disponibilità, in modo da assicurare una percentuale del 12 - 13% .

    L'amministrazione, nel presentare i dati , si è soffermata sul fatto che, "comunque, sono stati disposte delle nomine in ruolo per la secondaria di II grado, nonostante dopo il movimento siano rimasti circa 7mila posti vacanti, a fronte dei circa 6800 docenti in esubero.

    L’immissione in ruolo dei previsti 724 posti per il superiore sarà effettuata, sia per evitare ulteriori penalizzazioni per il II grado, sia in considerazione del fatto che, dei 6800 docenti in esubero, solo una parte potrà trovare collocazione nei posti disponibili, per carenza dei titoli richiesti per consentire tale utilizzo"[fonte Snals]

    Poichè però non è possibile garantire almeno una nomina per ogni classe di concorso, l’amministrazione si è impegnata a dare indicazioni ai direttori regionali affinché utilizzino eventuali resti per le classi di concorso più “deboli”. [fonte UIL].

    Gli unici resti potrebbero essere quelli derivanti dal rifiuto della nomina proposta.

    Attesa per questi giorni la ripartizione del contingente per classe di concorso nella scuola secondaria.

    Immissioni in ruolo. Ripartizione dei posti per provincia e ordine di scuola
    Secondaria di II grado. Disponibilità ed esuberi dopo i trasferimenti distinti per classi di concorso

    Fonte: Orizzonte Scuola (09 agosto 2010)

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    Immissioni beffa per i precari della scuola
    Il Ministro Gelmini ha comunicato ai sindacati il numero di immissioni in ruolo riservate ai docenti precari: i numeri sono veramente da fame, 10.000 docenti e 6.000 ATA, vengono quindi concessi un terzo dei posti disponibili, la metà di quanto richiesto dal MIUR al Tesoro, un contentino quasi inesistente di fronte ai tagli selvaggi già effettuati che toglieranno il diritto al lavoro a decine di migliaia di precari della scuola a partire dal prossimo Settembre.

    Assurdi e ridicoli i commenti di alcuni sindacati, che sembrano essersi dimenticati del loro ruolo di difensori dei lavoratori per assumere quello, molto più comodo, di servitori del potere costituito. Raccapricciante il comunicato CISL di esultanza per i "risultati concreti" raggiunti e quello della UIL che propone i contratti pluriennali che sancirebbero in modo istituzionale il precariato a vita per migliaia di docenti.

    Nell'invitare i lavoratori a ritirare le deleghe a questi sindacati gialli difensori degli interessi padronali, il Forum Precari Scuola invita alla mobilitazione tutto il popolo della scuola: docenti, genitori e studenti. Il governo è ora molto debole, costruiamo tutti insieme dei moti di piazza autunnali che lo facciano cadere definitivamente, senza ricorrere a giochini politici, terzi poli o ritorni di balene bianche.

    Fonte: Forum Precari Scuola (09 agosto 2010)

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    Immissioni in ruolo, le prossime scadenze
    Questa settimana sarà pubblicato il decreto interministeriale sulle immissioni in ruolo con in allegato le tabelle definitive elaborate dal MIUR con la ripartizione per ordini e gradi di scuola e per la scuola secondaria di primo e secondo grado per classi di concorso. Poi inizierà la concertazione regionale, quindi, verosimilmente, dopo ferragosto, ci saranno le immissioni in ruolo.

    Ricordiamo che le immissioni in ruolo saranno disposte su sede provvisoria (su posti di organico di diritto), successivamente, tramite trasferimento, il neo ammesso in ruolo si vedrà attribuita la sede definitiva per l'a.s. 2011/12.

    L'immissione in ruolo avverrà con lo scorrimento sia delle G.E. aggiornate (50% dei posti), sia delle graduatorie di cui ai DD.DD.GG. 1999, sia, per alcune clasi di concorso, del DM 23.3.90 (se non esaurite, altrimenti i posti saranno attribuiti ai docenti per sorrimento delle GE).

    L'immissione in ruolo su sostegno comporta la permanenza per 5 anni su tale tipologia di posto.

    La nomina avrà effetto giuridico ed economico dall'1.9.2010.

    Da quest'anno i neo immessi in ruolo non potranno avvalersi dell'art. 36 del CCNL, cioè congelare l'immissione in ruolo e accettare supplenze per altre tipologie di posto o altra classe di concorso.

    Il neo immesso in ruolo non potrà chiedere per l'anno 2010/11 l'assegnazione provvisoria.

    Consigliamo, per gli immittendi in ruolo, di mettersi in contatto con gli Uffici dell'USP di competenza per chiarimenti, in particolare per immissione in ruolo riservistial fine di verificare se l'aliquota è satura o iposatura.

    Professione Insegnante metterà a disposizione dei neo immessi in ruolo schede e altro materiale, nonchè il modello di delega, per gli aspiranti che non possono essere presenti all'atto dell'immissione in ruolo.

    Un ultimo consiglio pratico, dopo l'attribuzione della sede, telefonate alla scuola assegnata e accertatevi della presenza del posto.

    Fonte: Orizzonte Scuola (09 agosto 2010)

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    Accordo MIUR - Regione Sicilia a favore dei precari della scuola
    Altri 40 milioni di euro per iniziative a sostegno della didattica

    Proseguono le iniziative a favore del sistema educativo siciliano. Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e la Regione Sicilia hanno definito questa mattina un nuovo piano di intervento che integra l'accordo firmato lo scorso anno e che prevede misure a sostegno del reddito dei docenti precari, attraverso il loro coinvolgimento in progetti didattici per rafforzare l'offerta formativa e
    combattere l'abbandono scolastico.

    Per realizzare questo piano la Regione Sicilia ha stanziato 40 milioni di euro, che si aggiungono ai 40 milioni dell'accordo firmato lo scorso anno. Il progetto interesserà la stessa platea dei soggetti coinvolti l'anno scorso, individuati attraverso il Decreto "salva precari".

    Il Piano si rivolge agli insegnanti che negli anni scolastici 2008-2009 e 2009-2010 hanno ricevuto un incarico di supplenza annuale e non hanno la possibilità di stipulare lo stesso contratto per il prossimo anno. Questi docenti saranno incaricati di svolgere attività di sostegno e miglioramento della qualità della didattica. A loro, inoltre, verranno assegnate tutte le supplenze che si renderanno disponibili e per l'attività svolta il MIUR riconoscerà la valutazione dell'intero anno di servizio ai fini dell'attribuzione del punteggio nelle graduatorie ad esaurimento.

    Tutte le iniziative in programma saranno svolte nelle scuole dei territori maggiormente disagiati, dove è più forte il rischio dell'abbandono scolastico. Gli istituti saranno individuati dall'Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia.

    Fonte: Orizzonte Scuola (11 agosto 2010)

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    Immissioni in ruolo, il MIUR emana il decreto
    Il MIUR ha emanato il Decreto 75 del 10 8 2010 relativo alle assunzioni 2010 2011. Emanate anche le tabelle relative ai posti disponibili per docenti ed ATA divisi per province e le istruzioni operative. Nella pagina presente anche un file con la suddivisione per provincia e classe di concorso del contingente disponibile per le immissioni. Pubblichiamo inoltre la delega per accettazione del contratto a tempo indeterminato realizzata da Libero Tassella

    Vai allo speciale

    Fonte: Orizzonte Scuola (11 agosto 2010)

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    Vademecum immissioni in ruolo 2010

    La nuova Guida sulle assunzioni a tempo indeterminato a.s. 2010/11, di Libero Tassella (Professione Insegnante)

    Vai allo speciale

    Fonte: Orizzonte Scuola (16 agosto 2010)

     
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    I 220.000 precari delle GaE saranno assorbiti in 6/7 anni

    Pubblichiamo le parole del ministro Gelmini, pronunciate durante la presentazione del regolamento sulla formazione iniziale dei docenti, relativamente alla situazione dei precari iscritti nelle graduatorie ad esaurimento. Le proiezioni dei pensionamenti dei prossimi anni consentono una previsione di assorbimento in tempi relativamente brevi.

    Le parole del ministro: "Una previsione precisa non siamo in grado di farla, però, dalle stime di massima che abbiamo fatto al ministero anche nei prossimi anni prevediamo che ci siano molti pensionamenti e questo libera parecchi posti. Quindi, nell'arco di 6/7 anni c'è la speranza e una ragionevole certezza che queste 220.000 persone possano essere assorbite dal sistema di istruzione e questo sicuramente agevolerà anche e di molto la condizione di nuovi insegnanti".

    Fonte: Orizzonte Scuola (11 settembre 2010)

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    Napolitano, caso precari attenzione paese. Spero in parlamento

    Il caso degli insegnanti e del personale amministrativo precario della scuola e' ormai arrivato all'attenzione di tutto il Paese. Lo avrebbe detto, secondo quanto viene riferito, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, incontrando a Salerno una delegazione di precari della scuola dopo la cerimonia di inaugurazione di un asilo nido comunale.

    La questione, avrebbe sostenuto il Capo dello Stato, e' all'attenzione di tutto il paese e i precari sono riusciti ad ottenere l'attenzione delle autorita' e dell'opinione pubblica. Ora, avrebbe ribadito il presidente della Repubblica, bisogna vedere cosa si riesce a strappare in sede parlamentare in una discussione che dovrebbe essere prevista.

    Fonte: Orizzonte Scuola (15 settembre 2010)

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    Precari assunti in 8 anni? Il turn over non basta

    Secondo i dati divulgati da ItaliaOggi in un articolo apparso giorno 14 settembre a pagina 35, i pensionamenti attesi tra il 2011 e il 2017 saranno 205.900, dei quali 5.500 docenti di religione cattolica, a fronte di 240.000 docenti iscritti in graduatoria (secondo quanto riferito da uno studio della CISL). I dati smentiscono le affermazioni della Gelmini che ipotizza un esaurimento delle graduatorie in 8 anni. I tempi saranno molto più lunghi.

    Gelmini presto smentita da uno studio della CISL che calcola in 12 anni un tempo stimabile per l'esaurimento delle graduatorie dei docenti. Nel calcolo approssimativo del ministro, infatti non viene presa in considerazione la suddivisione tra le varie tipologie di posto: ad esempio non si tiene conto del diverso affollamento delle graduatorie tra area tecnica e area umanistica. Non si tiene conto delle differenze tra gli ordini, ad esempio per la scuola dell'infanzia risultano iscritti 74.744 precari, a fronte di un'attesa di pensionamento tra il 2011 e il 2017 di 21.900 persone.

    A queste difficoltà se ne aggiunge anche un altra con il profilarsi di un "doppio canale" di assunzione a seguito dell'entrata in vigore del nuovo percorso di formazione e di reclutamento. Difatti, nel prossimo futuro le immissioni in ruolo avverranno da gaduatoria ad esaurimento e contemporaneamente da un nuovo canale di reclutamento (che sostituirà l'attuale graduatoria di "merito" del concorso di 11 anni fa) al quale accederanno i neoabilitati con i nuovi percorsi abilitanti. Di conseguenza i posti per gli iscritti nelle "vecchie" graduatorie verranno decurtati per una percentuale che attualmente possiamo ipotizzare del 50%.

    La soluzione? Nessuna soluzione sarà possibile senza un ritocco ai capitoli di spesa, quindi un'inversione di tendenza rispetto alla "razionalizzazione" avviata dagli ultimi governi.

    Ma grande impatto mediatico hanno avuto le affermazioni della Gelmini, mentre i docenti precari, tra 8 anni, saranno alle prese con un nuovo ministro.

    Fonte: Orizzonte Scuola (15 settembre 2010)

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    Ministero condannato all'assunzione di una docente precaria

    Dopo 3 anni di contratti a tempo determinato il docente precario deve essere immesso in ruolo. Docente precaria vince un ricorso presso il Giudice di Siena.

    Si tratta di una sentenza di primo grado che attende conferma, ma che al momento può, a ben ragione, far tremare i polsi a Tremonti, perchè in ballo ci sono 180 mila contratti a tempo determinato (tra docente ed ATA) che si potrebbero trasformare a tempo indeterminato.

    Infatti, tale sentenza fa riferimento ad una Direttiva Comunitaria che viene recepita dall'art.1comma 40 della Legge 247/2007, che ha modificato il D.Lgs 368/2001 (inserendo alcune novità), e in base alla quale qualora, per effetto di successione di contratti a termine per lo svolgimento di mansioni equivalenti, il rapporto di lavoro tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore abbia complessivamente superato i 36 mesi comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione che intercorrono tra un contratto e l'altro, il rapporto si considera a tempo indeterminato.

    Normativa non applicata per il comparto scuola, nonostante le sentenze (quella di Siena non è la prima), perchè il MIUR ha sempre sostenuto una anomalia nel tipo di contratto dei docenti precari che non lo farebbe rientrare nella casistica della reiterazione dei contratti a TD per l'"eccezionalità" del rapporto di lavoro. Tanto che nel decreto 134/2009, il ministro dell'economia ha voluto sottolineare che: "I contratti a tempo determinato stipulati per il conferimento delle supplenze..., in quanto necessari per garantire la costante erogazione del servizio scolastico ed educativo, non possono in alcun caso trasformarsi in rapporti di lavoro a tempo indeterminato e consentire la maturazione di anzianità utile ai fini retributivi prima della immissione in ruolo".

    Non è della stessa idea il Giudice del Tribunale di Siena, Diego Cammarosano che nella reiterazione di 6 contratti a tempo determinato non ha visto alcuna eccezionalità, ma un "vuoto fisiologico su un posto vacante che nessun risarcimento può soddisfare del bene della mancata assunzione".

    Fonte: Orizzonte Scuola (04 ottobre 2010)

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    I precari hanno diritto all’immissione in ruolo

    Prima sentenza del giudice di Siena che applica la normativa comunitaria nel comparto scuola. Ora si attendono le migliaia di richieste avanzate dal sindacato ANIEF in tutta Italia per la stabilizzazione di docenti e ata. Entro la fine dell’a. s. possibili nuove immissioni in ruolo, disposte dai giudici del lavoro per i ricorrenti dell’ANIEF.

    L’ANIEF ha iniziato il nuovo anno scolastico inaugurando una campagna nazionale contro la precarietà per ottenere dal MIUR l’applicazione della normativa comunitaria relativa all’accordo quadro in tema di rapporti di lavoro a tempo determinato e indeterminato, anche nel pubblico impiego, in particolare, nella scuola e nell’università. Migliaia di adesioni sono pervenute da parte dei docenti e del persona ata, seguite da analoghe richieste di tentativi di conciliazioni e ricorsi al giudice del lavoro.

    L’ANIEF ha distribuito più di 25.000 volantini alle ultime convocazioni avvenute presso gli ambiti territoriali per informare il personale della scuola di un diritto violato e di un abuso perpetrato dalla pubblica amministrazione a discapito del lavoro, della qualità e della continuità didattica.

    Per i precari docenti e ata della scuola, ogni anno 150.000 supplenze sono assegnate al 30 giugno invece che al 31 agosto, ma soprattutto almeno la metà di esse, riguardando posti vacanti e disponibili - dichiara il presidente ANIEF, Marcello Pacifico - dovrebbero essere assegnate in ruolo al personale individuato che ha già espletato tale incarico negli anni precedenti. L’Europa, infatti, impone ai suoi stati membri che un contratto di lavoro a tempo determinato possa essere prorogato per casi eccezionali ma non riproposto e magari disposto per anni (direttiva UE 1999/70/CE). L’Italia con il decreto legislativo 368/01 ha recepito nel suo ordinamento il dettame comunitario, con le leggi 296/06, 244/07 ha disposto la sua applicazione pure per alcuni comparti del pubblico impiego, con la legge 133/2008 ha ribadito che per le esigenze connesse con il proprio fabbisogno ordinario le pubbliche amministrazioni possono assumere esclusivamente con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, con la legge 167/09 ha ricordato che i contratti a tempo determinato possono trasformarsi a tempo indeterminato.

    E’ chiaro - conclude M. Pacifico - che di fronte a tale chiarezza interpretativa della fonte normativa, il giudice interrogato decida di ordinare senza alcun dubbio all’amministrazione - come è avvenuto a Siena - di assumere un docente precario che da anni lavora nella scuola. In attesa di ottenere la stessa sentenza nelle altre corti territoriali per le migliaia di ricorsi già intrapresi, il sindacato ANIEF mette a disposizione di tutti i precari della scuola la sua struttura per attivare gratuitamente nuovi tentativi di conciliazione presso gli uffici del lavoro e per proporre analoghi ricorsi per ottenere l’immissioni in ruolo cospicui risarcimenti danni e condanne alle spese per il comportamento dell’amministrazione, vera causa e origine del precariato storico che attanaglia il nostro sistema di istruzione.

    Richiedi all’ANIEF la procedura per attivare la conciliazione. In caso di mancato accoglimento ti invieremo le istruzioni per il ricorso individuale al giudice del lavoro per ottenere entro l’anno la tua stabilizzazione (iniziativa riservata ai/lle soci/e iscritti/e nel 2010)

    La campagna contro la precarietà
    Le procedure di attivazione della conciliazione per la stabilizzazione
    Il volantino esplicativo
    L’articolo di Italia Oggi del 1 ottobre 2010

    Fonte: Orizzonte Scuola (05 ottobre 2010)

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    13.000 euro di risarcimento a un precario a causa dei contratti al 30 giugno

    13.000 di risarcimento danni per un collega, secondo il giudice del lavoro di Brescia per l’abuso dell’amministrazione. Ancora una volta la tesi dell’ANIEF è confermata nei tribunali. Le supplenza al 30.06 solo su posto vacante e disponibile.

    Dopo la sentenza del giudice di Siena in merito alla stabilizzazione del personale precario, ora anche il giudice di Brescia conferma analoghe decisioni dei suoi colleghi prese su tutto il territorio nazionale, intimando al MIUR di corrispondere un cospicuo risarcimento danni per la mancata assegnazione dei contratti al 31 agosto 2010 per i supplenti della scuola.

    Finalmente i giudici riconoscono che l’amministrazione sbaglia ad affidare contratti al 30 giugno invece che al 31 agosto su posto vacante e disponibile come la normativa impone. Anche per questo - dichiara il presidente Pacifico – abbiamo iniziato una dura campagna contro la precarietà perché il risparmio non può influire sulla corretta programmazione dell’attività didattica come sui diritti dei lavoratori.

    Stiamo attivando migliaia di conciliazioni tutta Italia presso gli uffici del lavoro perché questo malcostume finisca e si renda merito alla professionalità di chi offre ogni giorno dedizione e sapere ai nostri alunni.

    Il volantino ANIEF
    Le iniziative al giudice del lavoro
    Il volantino esplicativo
    L’articolo sul giornale di Brescia

    Fonte: Orizzonte Scuola (07 ottobre 2010)

     
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    E il giudice rimette in cattedra i precari della scuola

    Quello che nessuno racconta sui docenti italiani. Sentenze di vita (e scatti di orgoglio) per gli insegnanti senza lavoro in un'Italia descolarizzata. Perché i sindacati hanno accettato passivamente il precariato illegale che oggi la magistratura punisce?

    È davvero imbarazzante l’accondiscendenza dei sindacati di fronte all’illegalità del precariato scolastico. Ed è singolare che a questa accondiscendenza faccia da sponda una pressochè totale indifferenza degli stessi interessati, fatte salve alcune importanti esperienze di precari che hanno deciso di ricorrere alle vie legali.

    Nei giorni scorsi due organi giudiziari italiani hanno dato ragione a precari della scuola che avevano denunciato l’abusiva reiterazione di contratti a termine. La Corte d’Appello di Brescia ha condannato il Ministero dell’Istruzione a risarcire il danno in favore di una docente precaria cui era stato reiterato per più di tre anni il contratto a termine. Il Tribunale di Siena, innovando in materia, ha addirittura trasformato in rapporto a tempo indeterminato un contratto di lavoro a termine ugualmente reiterato negli anni.

    Queste due sentenze confermano e rilanciano le tesi esposte nel libro “Una vita da supplente. Lo sfruttamento del lavoro precario nella scuola pubblica italiana, nel quale chi scrive ha dimostrato senza tema di smentita come nella scuola pubblica italiana si perpetri una delle più gravi e illegali forme di discriminazione tra lavoratori che svolgono analoghe mansioni in violazione delle più elementari norme del diritto del lavoro, della Costituzione e delle norme comunitarie dirette a prevenire l’abuso dei contratti a termine.

    Una discriminazione che si appalesa attraverso la lettura attenta del contratto collettivo della scuola firmato dai sindacati i quali hanno sempre evitato di fornire agli iscritti le informazioni necessarie a prendere coscienza degli strumenti che, pure, la legge prevede sia a tutela sia a compensazione degli abusi subiti. La disparità passa attraverso diversi e impensabili aspetti della vita lavorativa. Si va da quelli più severi a quelli (apparentemente) futili: si pensi ai permessi per lutto familiare, laddove ai docenti di ruolo spettano tre giorni per ogni evento mentre ai docenti precari spettano tre giorni in totale: scegliere se partecipare ai funerali del padre o a quelli della madre non è un’esperienza augurabile ma i sindacati d’accordo con la controparte, sono riusciti a consacrare anche questa odiosa differenza.

    E che dire dell’accesso al credito agevolato presso l’ente previdenziale? Ai docenti di ruolo è permesso un credito agevolato per l’acquisto della casa attraverso il Fondo Credito, finanziato con i soldi prelevati forzosamente nella busta paga degli iscritti, di ruolo e precari, come emerge dal cedolino dello stipendio. Ma se un precario chiedesse anche cento euro di prestito si vedrebbe rigettata la domanda perché lavoratore a tempo determinato. In sostanza, il precario finanzia la prima e (fino a due mesi orsono, prima delle inchieste di chi scrive) anche la seconda casa del proprio collega di ruolo, nonché a tutte le iniziative sociali dell’ente, ma egli stesso non potrà accedervi né evitare di pagare per gli altri.

    Il precario della scuola non ha il diritto di candidarsi nelle Rsu, può solo votare e si potrebbe continuare all’infinito. Ma è sullo stipendio che si concentrano le maggiori violazioni del principio di non discriminazione consacrato nella clausola 4 dell’Accordo quadro allegato alla Direttiva 1999/70/CE diretta a prevenire gli abusi dei contratti a termine, recepita in Italia dall’art. 6 del D.Lgs. 368/2001. Lo Stato mantiene in un precariato annuale perenne 140.000 docenti e 100.000 non docenti. Da un lato ci rimette, visto che paga loro una serie di indennità per disoccupazione estiva e mancata fruizione delle ferie e tfr anticipato. Ma specula sulla mancata progressione di carriera e di stipendio. Anche dopo decenni di rapporti a termine i precari della scuola, docenti e non docenti, percepiscono stipendi di prima nomina a differenza dei colleghi di ruolo che (com’è successo nei giorni scorsi con l’ultimo scatto stipendiale) vedono periodicamente incrementare lo stipendio.

    È questo il movente. Ed è proprio questo il punto. La domanda è: come mai in tutti questi anni i sindacati hanno accettato la discriminazione, consentendo alla contrattazione collettiva, alla quale tanto risalto si dà in questi giorni, di escludere la progressione di stipendio ai precari? Non conosciamo la risposta, né i sindacati hanno speso una parola in proposito neppure ora che gli scatti di anzianità per i lavoratori stabili stanno diventando oggetto di attacchi da parte del governo.

    La verità tuttavia è che la magistratura ordinaria, seguendo un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato, sta dando ragione ai precari che hanno fatto causa adducendo l’illegalità della discriminazione da ultimo descritta. Ma cosa stabilisce l’ordinamento giuridico nazionale e sovranazionale e la giurisprudenza? La Corte di Giustizia delle Comunità Europee di Lussemburgo ha fatto proprio con sentenze importanti ilprincipio di non discriminazione. A queste sentenze si sono ispirati decine di giudici italiani, da Livorno a Orvieto, da Roma a Treviso, a Siena, a Tivoli, a Brescia e così via.

    I giudici, disapplicando quasi con sdegno i contratti collettivi che danneggiano i precari della scuola, hanno condannato a ripetizione il Ministero dell’Istruzione riconoscendo, a seconda delle richieste degli avvocati dei ricorrenti: a) gli scatti di anzianità e di stipendio; b) la conversione del rapporto da determinato a indeterminato; il risarcimento dei danni. Quest’ultimo è previsto esplicitamente dalla legge italiana – senza che gli interessati lo abbiano mai appreso dai propri sindacati – quale compensazione della mancata conversione in rapporto a tempo indeterminato, compensazione imposta dalla normativa comunitaria che in questo modo intende prevenire gli abusi anche nel settore pubblico dove i sindacati tendono a far credere che i diritti siano meno tutelati rispetto al settore privato, in materia di conversione automatica del rapporto.

    “Si tratta di un presunto diritto”, continua a ripetere la Cisl scuola in merito agli scatti di anzianità dei precari, noncurante del fatto che le sentenze favorevoli sono ormai un fiume in piena. Quanto al risarcimento del danno, una precaria della scuola ha ottenuto dal Tribunale di Orvieto, un risarcimento di 45.000 euro per i suoi 9 anni di precariato abusivo.

    Interpellata da chi scrive, la Flc-Cgil sostiene però che non esiste alcun diritto in tal senso.

    Eppure questi diritti esistono. Di più: un ipotetico riconoscimento massivo dei medesimi farebbe venir meno il movente per il quale lo Stato datore di lavoro mantiene nel precariato i dipendenti della sua scuola. Un precariato che non paga sul piano dei diritti dei lavoratori e nemmeno su quello dell’efficacia dell’offerta formativa. Solo un’illusione statistica evita di percepire la vera dimensione del dramma.

    Secondo la statistica il 13 per cento del corpo docente è precario, sembrerebbe un’inezia ma non lo è. Ogni docente ha un numero multiplo di classi, fino a nove, pertanto la propria precarietà si aggiunge, in ogni classe, a quella di altri colleghi tanto che spesso le classi hanno il 90 per cento di docenti precari, che saranno da un’altra parte l’anno successivo.

    Come potrebbe mai essere soddisfatto un Piano dell’offerta formativa, il mitico Prof, se ciascuno degli obiettivi si infrange contro l’annuale turn over di buona parte dei docenti?

    Approfondimenti:
    La sentenza di Brescia
    La sentenza di Siena
    La sentenza di Treviso
    La sentenza di Milano
    Il libro “Una vita da supplente

    Fonte: Orizzonte Scuola (22 ottobre 2010)

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    Stabilizzazione precari per sentenza

    Apertura per una soluzione Giudiziaria del Precariato oppure una voce isolata che alimenta illusorie speranze?

    Il Tribunale di Siena, con una recentissima sentenza del 27.9.2010, Giudice Cammarosano, in accoglimento del ricorso presentato da una docente della scuola, ha statuito l’immissione in ruolo , senza concorso, convertendo il rapporto di lavoro a temine (costituito da una molteplicità di contratti succedutisi tra il 1999 ed il 2007) in rapporto a tempo indeterminato e condannando il MIUR a reinserire la ricorrente nel posto di lavoro per lo svolgimento delle medesime mansioni, oltre al risarcimento del danno.

    Al riguardo, come è noto, l’Ufficio Legale da tempo ha affrontato la problematica dei docenti precari, proponendo l’azione diretta al riconoscimento degli scatti biennali oltre il risarcimento del danno; ovviamente, era stata valutata anche la possibilità di introdurre nel medesimo ricorso pure la domanda diretta ad ottenere l’immissione in ruolo previa trasformazione del rapporto a tempo determinato con quello a tempo indeterminato, ma tale soluzione era stata esclusa stante la giurisprudenza totalmente contraria alla conversione di un contratto a termine nel rapporto a tempo indeterminato, trovando ostacolo insormontabile a tale soluzione la previsione costituzionale (art. 97 cost.) che impone obbligatoriamente il concorso per l’assunzione stabile nel pubblico impiego. Pertanto, l’introduzione di siffatta domanda avrebbe comportato proprio alla luce di tale pacifica giurisprudenza contraria, - sicuramente la soccombenza sul punto con il rischio di condanna alle spese compensate solo parzialmente dalla fondatezza dell’altra domanda concernente gli scatti biennali di anzianità. Invero, proprio in relazione agli scatti di anzianità si sta consolidando una giurisprudenza totalmente favorevole ai lavoratori.

    A questo punto, nello scenario giurisdizionale come sopra delineato, è comparsa inaspettatamente la citata sentenza del Tribunale di Siena che sembra alimentare una facile soluzione giudiziale al problema del precariato. Ovviamente, questa Oganizzazione Sindacale, che da sempre si batte per la tutela dei diritti dei lavoratori, specialmente di quelli precari, dopo aver sentito il parere dell’Ufficio Legale Centrale, pur non volendo alimentare illusorie speranze (il MIUR ha già preannunciato che impugnerà la sentenza dinanzi la Corte di Appello di Firenze), intende comunque prendere in esame la soluzione offerta dal Tribunale di Siena e, così, dare la possibilità per coloro che intendessero richiedere la immissione in ruolo di poterlo fare con lo stesso ricorso diretto ad ottenere gli scatti biennali.

    Considerato che la soluzione prospettata dal Tribunale di Siena, non appare adeguatamente sorretta da motivazione idonea a superare il vaglio della Corte di Appello di Firenze, si lasceranno libere le singole Segreterie Provinciali ed i singoli aderenti di valutare liberamente se introdurre o meno la domanda per l’immissione in ruolo.

    Pertanto, per coloro che saranno interessati a proporre la richiesta di immissione in ruolo, occorrerà distinguere tra chi non ha ancora presentato ricorso e chi invece lo ha già presentato.

    Per i primi, non vi è problema perché l’Ufficio legale predisporrà il ricorso di cui all’azione n. 38, integrato con la nuova domanda concernente l’immissione in ruolo e le ragioni giuridiche su cui la stessa si fonda.

    Per coloro che, invece, hanno già presentato il ricorso diretto ad ottenere gli scatti biennali, ben potranno introdurre anche nel corso del giudizio la domanda diretta ad ottenere la conversione del rapporto in quanto in relazione agli stessi fatti già dedotti in causa (molteplicità di contratti a termine) si tratta di una conseguenza legale che in base al principio di economia dei giudizio ben può farsi valere nel medesimo giudizio.

    In ogni caso, - a parte il Tribunale di Siena che rimane a tutt’oggi sicuramente un caso isolato con tutti i dubbi già prospettati circa la possibilità che venga confermata in sede di appello - si vuole ribadire la piena fondatezza del ricorso concernente gli scatti biennali che sta avendo pieno successo stante le pronunce favorevoli da parte di numerosi Tribunali del lavoro.

    Si confida, pertanto, in un rilancio dell’azione n. 38 (concernente gli scatti biennali) con l’eventuale integrazione della domanda concernente la conversione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato con tutte le riserve sopra espresse.

    Fonte: Orizzonte Scuola (22 ottobre 2010)

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