Manovra, Miur: Nessun taglio su scuola, università e ricerca. Le riforme

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    Manovra bis, le misure per scuola e pubblico impiego. Abolite le festività laiche

    Abolite le feste non religiose, rimandata la pensione per 414 dirigenti e per i docenti arriva la "finestra mobile". Per le amministrazioni arriva anche una sorta di punizione, di fatti, i dipendenti delle amministraizioni che non rispettano gli obiettivi di spesa non riceveranno la tredicesima. Non comprendiamo se questo provvedimento riguarderà anche le scuole.

    Di certo, sono state, di fatto, abolite le festività non religiose. Infatti, la manovra abolisce le festività infrasettimanali "non concordate". Le feste laiche, in breve, saranno "accorpate" di domenica. Di fatto abolite le feste del 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno, ad esempio.

    Per quanto riguarda le pensioni, l'unica novità consiste nell'applicazione della "finestra mobile" che allunga l'età pensionabile di quasi un anno.
    Nessun ritocco, almeno per il momento, agli stipendi, come invece suggerito dalla BCE. Anche se, bisogna ricordare che gli stipendi dei docenti hanno un contratto scaduto dal 2009 e gli scatti di anzianità sono bloccati fino al 2014.
    Rimangono, inoltre, in servizio 414 dirigenti scolastici. E' imminente l' arrivo di un decreto del presidente. Una buona notizia per i dirigenti, un po' meno per gli aspiranti tali.
    Per il resto vi rimandiamo al video della conferenza stampa a Palazzo Chigi sulla manovra bis.

    Fonte: Orizzonte Scuola (13 agosto 2011)

     
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    Manovra finanziaria agosto 2011: 37 province cancellate, elenco, abitanti, presidente in carica

    Nuovo capitolo sul fronte dell’abolizione delle Province. Stavolta il protagonista è Roberto Calderoli, ministro della Semplicazione, che vorrebbe eliminare tutti gli enti che amministrano meno di 300.000 abitanti. Si tratta di un nuovo ‘tetto’ al di sotto del quale intervenire, dopo i precedenti (220 e 200 mila).

    Se l’intento del politico leghista fosse perseguito, sarebbero 37 (sulle attuali 110) le Province che rischierebbero la soppressione, tra cui, dunque, quelle di Caltanissetta ed Enna. Tra queste, 19 sono governate dal PD, 12 dal PDL, 4 dalla Lega Nord, una da SEL e una da MPA. Dunque se il governo riuscirà a portare a termine la riforma saranno eliminate circa un terzo delle Province italiane.

    Ma, come si legge sull’edizione odierna de ‘Il Sole 24 ore, “è difficile che l’elenco sarà così corposo perché bisognerà innanzitutto fare i conti con la specialità di alcune Regioni. Limitando la ‘sforbiciata’ ai soli territori a statuto ordinario gli enti in odore di soppressione scenderebbero a 27″.
    Inoltre, si legge sempre su Il Sole 24 ore, “la scure dell’Esecutivo dovrebbe abbattersi anche sui mini-Comuni nel segno di ridurre il personale politico dei municipi più piccoli”.

    Per ciascuna provincia l'abolizione entrerà in vigore alla naturale scadenza del mandato elettorale. Inutile dire che nel campo scolastico, questo risultato porterebbe ad estendere il numero delle scuole presenti nelle province non abrogate.

    A seguire l'elenco completo di tutte le province che sarebbero abrogate dalla manovra. A fianco di ciascuna provincia viene riportato il numero dei suoi abitanti e il partito politico del presidente della giunta provinciale attualmente in carica:

    Ascoli Piceno: 214.068 (Pdl)
    Asti: 221.687 (Pdl)
    Belluno: 213.474 (Lega)
    Benevento: 287.874 (Pd)
    Biella: 185.768 (Lega)
    Caltanissetta: 271.729 (Mpa)
    Campobasso: 231.086 (Pdl)
    Carbonia-Iglesias: 129.840 (Pd)
    Crotone: 174.605 (Pdl)
    Enna:172.485 (Pdl)
    Fermo:177.914 (Sel)
    Gorizia:142.407 (Pd)
    Grosseto:228.157 (Pd)
    Imperia:222.648 (Pdl)
    Isernia:88.694 (Pdl)
    La Spezia:223.516 (Pd)
    Lodi:227.655 (Lega)
    Massa Carrara: 203.901 (Pd)
    Matera:203.726 (Pd)
    Medio Campidano:102.409 (Pd)
    Nuoro:160.677 (Pd)
    Ogliastra:57.965 (Pd)
    Olbia Tempio: 157.859 (Pdl)
    Oristano: 166.244 (Pdl)
    Piacenza: 289.875 (PD)
    Pistoia: 293.061 (Pd)
    Prato: 249.775 (Pd)
    Rieti: 160.467 (Pd)
    Rovigo: 247.884 (Pd)
    Savona: 287.906 (Pdl)
    Siena: 272.638 (Pd)
    Sondrio: 183.169 (Lega)
    Terni: 234.665 (Pd)
    Trieste: 236.556 (Pd)
    Verbano-Cusio-Ossola: 163.247 (Pdl)
    Vercelli: 179.562 (Pdl)
    Vibo Valentia: 166.560 (Pd)

    In questa pagina le province che sarebbero cancellate sulla cartina dell'Italia.

    La manovra prevede inoltre il taglio di 1500 Comuni che avrebbero meno di 1.000 abitanti. Tali Comuni andrebbero "accorpati" tra loro. Si tratta dunque di una "fusione" come quella che fecero nel 1968 (per libera scelta) i comuni di Nicastro, Sambiase e S. Eufemia per dar vita alla città di Lamezia Terme. In Calabria dovrebbero dunque scomparire 74 dei 409 Comuni e 2 delle 5 Province, Crotone e Vibo Valentia.

    Fonti: BlogSicilia (11 agosto 2011) - MyBlog.it (13 agosto 2011)

    poppetjes3312

    Edited by Steve Hi Power Mc - 14/8/2011, 22:42
     
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    L'Accademia della Crusca è salva

    Nella manovrà bis (quella ferragostana) era stata individuata come tra gli enti inutili a rischio di chiusura. Il veneto Galan, Ministro per i Beni culturali, ha rassicurato, promettendo di trovare la soluzione per "non far morire questa istituzione storica che è l’unico baluardo a salvaguardia delle radici della lingua italiana".

    Ricordiamo che l'Accademia della Crusca è sorta a Firenze nel 1583 e raccoglie studiosi ed esperti di linguistica e filologia italiana. Lo scopo è stato quello di "ripulitura" e salvaguardia la lingua italiana. All'accademia si deve la pubblicazione nel 1612 della prima edizione del "Vocabolario della lingua italiana"".

    Già lo scorso anno aveva rischiato la chiusura per l'"inutilità" dell'ente. Fu salvata da un decreto di Brunetta e del padano Calderoli, con tutte le contraddizioni del caso.

    Il presidente dell’Accademia, Nicoletta Maraschio, ricorda, comunque, che la Crusca ha "sempre goduto di un modestissimo sostegno finanziario statale impiegato interamente per retribuzione sei unità di personale dipendente, provvedendo per le altre esigenze di funzionamento e per proprie attività con contributi di privati e fondi di ricerca e osservando una gestione oltremodo parsimoniosa che esclude qualsiasi remunerazione o gettone ai propri membri".

    Fonte: Orizzonte Scuola (15 agosto 2011)

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    Pensioni. Buonuscita rimandata di due anni. Il testo della finanziaria

    Tra le novità della finanziaria, decreto legge 138/2011, c'è una novità per i dipendenti pubblici, comprei i dipendenti della scuola. Infatti è stato approvato il differimento di due anni per l'incasso della liquidazione. Pubblichiamo il testo integrale del decreto.

    La normativa, salvo improbabili modifiche in fase di conversione in legge del decreto, prevede che la decorrenza sia applicata già dal prossimo settembre e riguarderà coloro che faranno richiesta di pensionamento senza aver raggiunto i limiti di età, cioè, coloro che hanno raggiunto almeno 60 anni di età e un minimo di 35 anni di servizio. Per gli altri il differimento sarà di soli sei mesi.

    Il testo del decreto (versione PDF)

    Per gli altri provvedimenti in sintesi: Manovra bis, le misure per scuola e pubblico impiego. Abolite le festività laiche

    Fonte: Orizzonte Scuola (15 agosto 2011)

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    Edited by Steve Hi Power Mc - 15/8/2011, 23:11
     
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    Manovra bis, gli articoli riguardanti la scuola

    Sono 4 gli articoli riguardanti la scuola nella manovra bis e riguardano: pensioni, TFR e festività. Li riportiamo in questo articolo.

    Art. 16. Pensionamento coatto dei dipendenti pubblici con 40 anni di retribuzione.

    Le disposizioni di cui all'articolo 72, comma 11, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133, si applicano anche negli anni 2012, 2013 e 2014.

    Art. 21. Sempre in materia di previdenza

    Con effetto dal 1° gennaio 2012 e con riferimento ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento a decorrere dalla predetta data all'articolo 59, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, dopo le parole "anno scolastico e accademico" inserire la seguente: "dell'anno successivo". Resta ferma l'applicazione della disciplina vigente prima dell'entrata in vigore del presente comma per i soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2011.

    Il testo integrale dell’articolo 59 comma 9 della legge 449/97

    Art. 22. Buonuscita rimandata di due anni. La norma riguarderà coloro che faranno richiesta di pensionamento senza aver raggiunto i limiti di età, cioè, coloro che hanno raggiunto almeno 60 anni di età e un minimo di 35 anni di servizio.

    Con effetto dalla data di entrata in vigore del presente decreto e con riferimento ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento a decorrere dalla predetta data all'articolo 3 del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79, convertito con modificazioni con legge 28 maggio 1997, n. 140, sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 2 le parole "decorsi sei mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro." sono sostituite dalle seguenti: "decorsi ventiquattro mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro e, nei casi di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di eta' o di servizio previsti dagli ordinamenti di appartenenza, per collocamento a riposo d'ufficio a causa del raggiungimento dell'anzianità massima di servizio prevista dalle norme di legge o di regolamento applicabili nell'amministrazione, decorsi sei mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro".

    Art. 24. Festività laiche

    A decorrere dall'anno 2012 con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, da emanare entro il 30 novembre dell'anno precedente, sono stabilite annualmente le date in cui ricorrono le festività introdotte con legge dello Stato non conseguente ad accordi con la Santa Sede, nonchè le celebrazioni nazionali e le festività dei Santi Patroni in modo tale che, sulla base della più diffusa prassi europea, le stesse cadano il venerdì precedente ovvero il lunedì seguente la prima domenica immediatamente successiva ovvero coincidano con tale domenica.

    Il tresto integrale del decreto (versione PDF)

    Fonte: Orizzonte Scuola (16 agosto 2011)

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    Manovra, ritocco alle pensioni: servizio militare e università non sono più validi

    Nuovo ritocco alla pensioni che sostituirà il contributo di solidarietà per i redditi sopra 90mila euro. A pagare sono sempre i poveri. Addio alle province e a metà dei parlamentari.

    Tra le altre novità: la riduzione dei vantaggi fiscali per le società cooperative e 2 miliardi in meno di tagli per gli enti locali.

    Per quanto riguarda le pensioni. La novità riguarda gli anni di servizio militare e dell'università che non verranno più tenuti in conto per il calcolo degli anni di anziantià, ma verranno presi in considerazione solo per il calcolo della pensione. Quindi, gli anni conteggiati per la pensione saranno soltanto quelli di effettivo lavoro.

    Un provvedimento che sostituirà il contributo di solidarietà che si era inizialmente paventato per i redditi sopra le 90mila euro.

    Fonte: Orizzonte Scuola (30 agosto 2011)

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    Manovra: no al ritardato pagamento della buonuscita

    Il TFS e il TFR non sono un privilegio: sono salario che il lavoratore accantona nel tempo e che ha diritto a percepire quando cessa la sua attività. Non si tratta di cifre iperboliche, ma di un risparmio su cui chi lascia il servizio ha sempre fatto conto per alleviare qualche peso del bilancio familiare, non certo per impossibili fini speculativi. Ecco perché ritardare fino a due anni il suo pagamento significa un danno non da poco per il lavoratore e per la sua famiglia.

    Ancora una volta sono i redditi medio bassi ad essere colpiti, solo perché è più facile intervenire sui grandi numeri. Sorprende come a questi problemi si presti un’attenzione infinitamente minore di quella che si dedica all’ipotesi di un prelievo sugli alti stipendi, quando è evidente la ben diversa incidenza, e la ben differente sopportabilità, dei sacrifici che ne derivano.

    La norma inserita nel decreto non va bene, non accettiamo che si penalizzi ulteriormente chi già dovrà far quadrare i conti con pensioni non certo da nababbo.

    Giovanni Faverin, segretario generale CISL Fp
    Francesco Scrima, segretario generale CISL Scuola

    Fonte: Ufficio Stampa Cislscuola (30 agosto 2011)

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    UIL: la manovra va cambiata

    Inaccettabile il mancato computo degli anni di laurea e del servizio militare.

    Si è svolta ieri pomeriggio una riunione della Segreteria nazionale della Uil e dei Segretari generali delle categorie del pubblico impiego per esaminare i gravi effetti della manovra economica sui dipendenti pubblici. In particolare, la Uil considera inaccettabile il mancato computo degli anni di laurea e del servizio militare già riscattati ai fini previdenziali.

    Questo provvedimento si aggiungerebbe allo slittamento di un ulteriore anno del rinnovo dei contratti, al posticipo di due anni per l’erogazione della liquidazione, alla messa in mora delle tredicesime e agli specifici interventi previdenziali relativi alla scuola.

    Per chiedere e ottenere una modifica di questa parte della manovra, la Segreteria nazionale e le categorie interessate della Uil hanno deciso di avviare un percorso di mobilitazione, a partire dal presidio dinanzi al Senato già organizzato per il prossimo 1° settembre, con assemblee nei luoghi di lavoro finalizzate anche alla realizzazione di manifestazioni sul territorio.

    Tale mobilitazione proseguirà fino ad ottenere le modifiche richieste. In questo quadro, il Comitato centrale della Uil nazionale, già convocato per il prossimo 16 settembre, deciderà, anche sulla base degli effetti della mobilitazione in corso nel settore, la data di uno sciopero generale dei lavoratori del pubblico impiego.

    Fonte: UIL (31 agosto 2011)

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    Manovra bis: Gelmini, non contiene tagli all'istruzione

    ''La nuova manovra non contiene tagli agli organici e nemmmeno alle spese di funzionamento dell'istruzione''. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, al termine della presentazione a Palazzo Chigi dell'anno scolastico 2011-2012.

    La Gelmini ha spiegato che ''c'e' un taglio lineare praticato su tutti i ministeri e quindi anche al Miur ma che non si riflette sul funzionamento effettivo della scuola''.

    La Gelmini ha infine garantito che i tagli previsti, il ministero e' ''in grado di assorbirli'', attraverso ''una razionalizzazione che e' in corso da tempo. Abbiamo rasparmiato, riducendo gli appalti esterni sulle pulizie, 300 milioni di euro. Altre risorse sono state risparmiate ad esempio attraverso la digitalizzazione della scuola''.

    Fonte: Orizzonte Scuola (31 agosto 2011)

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    Il Governo ritira la norma sui periodi di studio

    Il Governo è orientato a ritirare l'ipotesi di escludere i periodi riscattati (corsi di studio e militare) dal computo dell'anzianità per chi raggiunge i 40 anni di contributi. Questa la notizia diffusa poco fa dall'ANSA: La norma che prevede l'intervento sulle pensioni dunque sarebbe saltata.

    E' quanto avrebbe deciso il governo al lavoro sul testo della manovra. In particolare, si apprende da fonti di maggioranza, si starebbe valutando la costituzionalita' del provvedimento che riguarda il mancato computo ai fini del calcolo dell'anzianita' degli anni universita' e del servizio militare. Sempre secondo quanto si apprende, la questione potrebbe essere affrontata ''collegialmente'', domani, probabilmente a margine della riunione del Consiglio dei Ministri.

    "Le pensioni non si toccano. Il Governo ha accolto la nostra richiesta di stralciare la norma che avrebbe causato un danno al personale che aveva riscattato la laurea ed il servizio militare. Ci attendiamo ora ulteriori modifiche alla manovra nel segno dell’equità, della giustizia sociale e del taglio ai costi della politica”. Lo ha detto il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni aprendo i lavori del Comitato Esecutivo della Cisl in corso a Roma.

    Nel corso di una riunione congiunta delle segreterie, Cisl e Uil avevano ribadito un giudizio di ''forte iniquita' sociale'' delle modifiche alla manovra, a partire dall'intervento sulle pensioni che avevano chiesto con grande determinazione al Governo di ritirare. Ma CISL e UIL chiedono il ritiro anche per altre disposizioni, come quelle su tredicesima mensilita' e tfr, che rappresentano un inaccettabile accanimento punitivo nei confronti dei lavoratori pubblici, e quelle sulle finestre pensionistiche per gli addetti della scuola, che non tengono in considerazione le peculiarita' del settore. Per sostenere queste richieste Cisl e Uil hanno proclamano la mobilitazione generale nei prossimi giorni di lavoratori e pensionati, a partire da un presidio del Senato il primo settembre e con iniziative analoghe di manifestazione e presidio delle Prefetture in tutti territori da realizzare in questa settimana.

    Fonte: CISL (31 agosto 2011)

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    Altro buon risultato: salve le tredicesime

    Rimossa una delle peggiori brutture della manovra. La norma che prevedeva lo slittamento delle tredicesime in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di efficienza viene radicalmente modificata: non potrà più ricadere sui dipendenti la responsabilità di eventuali incapacità di governo delle amministrazioni.

    L’avevamo definita “vendetta trasversale” proprio per marcare nel modo più fermo il nostro giudizio verso una disposizione a dir poco stravagante, che poteva aver partorito solo chi non conosce la realtà del lavoro pubblico o chi mostra nei suoi confronti un pervicace atteggiamento punitivo.

    Siamo lieti che la forte reazione della CISL abbia costretto il governo a recupare un minimo di buon senso inducendolo anche su questo punto a un’opportuna retromarcia.

    Ora continueremo ad incalzare il governo e i gruppi parlamentari perché nella conversione in legge del decreto si trovi modo di rimuovere altre norma inaccettabili e inique, come quelle sul ritardato pagamento delle buonuscite e sull’abnorme finestra di uscita per chi va in pensione nella scuola.

    Davvero non si può capire, né tanto meno accettare, che si usino mille cautele per i contributi di solidarietà a carico dei redditi alti e non si abbia nessun ritegno a colpire chi, per la sua condizione retributiva, fatica a sopportare anche sacrifici apparentemente modesti. Le buonuscite non sono un lusso, sono alimentate dalla contribuzione versata per tutta la vita lavorativa e non sono certo destinate a usi speculativi. Su questi obiettivi
    continua il nostro impegno, che riproporremo in questi giorni in ogni sede sostenendolo con le opportune iniziative di mobilitazione.

    Giovanni Faverin, segretario generale Cisl Fp
    Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola

    Fonte: Cisl Scuola (03 settembre 2011)

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    Finanziaria, tornano le festività laiche. Patroni, si salva Pietro e Paolo

    Su una cosa ci ritroviamo in maniera bipartisan tutti d'accordo, potremmo pure rischiare il dafault, il collasso economico, una stagflazione nera, ma le festività non si toccano.

    La proposta di accorpare le festività laiche, come il 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno alle domeniche è stata ritirata dalla manovra bis. Salvi i ponti.

    Restano accorpate alle domeniche, miracoli consentendo, le feste legate ai patroni, tranne Pietro e Paolo nella capitale, in quanto contenuta nel "Concordato".

    Fonte: Orizzonte Scuola (05 settembre 2011)

     
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    Assunzioni riservisti Legge 68/99: scatta la compensazione su base regionale anche per il settore pubblico

    La manovra bis estende l'istituto di compensazione nell'assunzione di soggetti disabili anche al settore pubblico. Previa autorizzazione, e su base regionale, sarà possibile assumere in un settore lavoratori protetti in numero superiore a quello previsto, compensando in tale maniera il minor numero di lavoratori disabili assunti in un altro settore della stessa regione.

    Il comma 8 ter dell'art. 5 della legge 68/99 diventa così: "I datori di lavoro pubblici possono essere autorizzati, su loro motivata richiesta, ad assumere in una unita’ produttiva un numero di lavoratori aventi diritto al collocamento obbligatorio superiore a quello prescritto, portando le eccedenze a compenso del minor numero di lavoratori assunti in altre unita’ produttive della medesima regione".

    Fonte: Orizzonte Scuola (12 settembre 2011)

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    Classi sovraffollate, razionalizzazione, stipendio insegnanti: il punto di vista del ministero

    I dati del rapporto Ocse sull'istruzione in Italia confermano la necessità di proseguire nella direzione delle politiche adottate dal governo e ne indicano alcuni risultati positivi.

    Viene dimostrata l'assoluta infondatezza delle polemiche sul presunto sovraffollamento delle classi. I dati Ocse dimostrano infatti che gli studenti italiani vivono in classi relativamente poco numerose, con un insegnante ogni 10,7 alunni nella scuola primaria (media Ocse 16) e uno ogni 11 alunni nelle secondarie (media Ocse 13,5).

    Inoltre, la riorganizzazione dei curricoli e la razionalizzazione delle ore di insegnamento attuate dalla Riforma vanno nella giusta direzione, poichè gli studenti italiani trascorrono a scuola un numero di ore superiore alla media Ocse. Infatti gli studenti dell'area Ocse tra i 7 e i 14 anni hanno una media di tempi d'istruzione di 6.732 ore, mentre la media italiana è di 8.316 ore.

    A questo dato, si collega il tema dello stipendio inferiore alla media dei docenti italiani. Gli insegnanti italiani infatti sono numerosi, per fare fronte all'elevato numero di ore di insegnamento; questa è una delle cause della loro retribuzione non alta.

    I dati Ocse dimostrano inoltre che, tra il 2000 e il 2008, la spesa delle scuole per ogni studente è aumentata del 6%, mentre è aumentata dell'8% per ogni studente universitario.

    Fonte: Ufficio Stampa MIUR (13 settembre 2011)

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    Manovra finanziaria, arriva fiducia alla Camera

    Con 316 sì e i 302 no è passata la fiducia alla Camera. In serata è previsto il voto definitivo: alle 18.30 partiranno le dichiarazioni di voto in diretta televisiva, alle 20 il voto finale.

    Fonte: Orizzonte Scuola (14 settembre 2011)

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    Finanziaria in gazzetta: modifiche e conferma

    La finanziaria salva-Italia è stata pubblicata in gazzetta. Riassumiamo i punti salienti che riguardano la scuola, tra conferme e modifiche.

    Pensioni
    Confermato l'articolo che procastina di un anno la cessazione dal servizio per quanti hanno raggiunto i requisiti per la pensione dal 1° gennaio 2012 in poi.

    Buonuscita
    Conferme per le due modalità previste in precedenza. Quanti cesseranno il servizio per anzianità dopo il 31 dicembre 2011 dovranno attendere due anni, 24 mesi e non gli attuali 6 mesi. Diverso, invece, il trattamento per quanti andranno in pensione a 65 anni con 40 anni di servizio che dovranno attendere i classici 6 mesi.

    Festività
    Modificata la norma che accorpava alle domeniche le festività laiche. Confermata la festa del 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno. Restano accoprate alle domeniche le feste legate al santo patrono, tranne San Pietro e Paolo a Roma.

    Fonte: Orizzonte Scuola (19 settembre 2011)

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    Riforma della rete scolastica, le regioni impugnano la finanziaria davanti alla Corte Costituzionale

    Secondo l'assessore della regione Emilia-Romagna, Bianchi: "L'organizzazione scolastica è competenza delle Regioni". Dello stesso avviso anche Puglia e Toscana che si sono rivolte alla Corte costituzionale contro le disposizioni contenute nella manovra finanziaria del Governo varata il 15 luglio scorso. Il Lazio delibera, invece, violando le rigide indicazioni della finanziaria.

    Chiamatela rivolta delle regioni, Lazio, Emilia-Romagna, Toscana e Puglia non ci stanno e rischiano di far saltare le norme sul ridimensionamento per incostituzionalità. Ciò che non è andato giù è la parte che riguarda l’organizzazione scolastica che impone la creazione di istituti scolastici comprensivi costituiti da un numero minimo di mille alunni, 500 nelle scuole di montagna.

    Così, la regione Lazio ha deliberato, "interpretando", il testo della finanziaria che prevede la costituzione di istituti comprensivi "almeno mille alunni", modificato con "di norma mille alunni", che di fatto consentirebbe di formarne anche con minore popolazione scolastica.

    La via giudiziaria è, invece, stata imboccata dalle altre regioni citate, come già ampiamente affrontato nella nostra sezione dedicata alle notizie regionali (Toscana fa ricorso alla Corte - La Regione Puglia ricorre a Consulta - Ricorso della Regione Emilia-Romagna contro la Finanziaria).

    Nonostante le scaramantiche affermazioni di Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega all’Istruzione, che ha riposto speranza nel ricorso, ma ha contemporaneamente invitato a prepararsi "al peggio", dubbi di costituzionalità della norma sono state espresse dallo stesso Chiappetta, Direttore generale del personale del MIUR, che in una comunicazione riservata invitava gli USR alla prudenza.

    Esperienza ci insegna che se al MIUR hanno già dei dubbi, siamo già a metà dell'opera.

    Fonte: Orizzonte Scuola (20 settembre 2011)

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    Ministro ad "Uno Mattina", prossimo passo la riforma del reclutamento

    ''La qualità della scuola - ha detto la Gelmini - dipende dalla qualità degli insegnanti ed è sbagliato che oggi un buon insegnante riceva lo stesso trattamento di un collega poco presente o poco attento alla didattica''.

    Per questo motivo, ha concluso sul reclutamento, ''credo sia necessario legare la carriera non solo al trascorrere del tempo ma alla qualità della didattica e dei risultati raggiunti. E' una sfida che dovremo affrontare e che incontra molte resistenze da parte dei sindacati, ma è un passaggio indispensabile''.

    Fonte: Orizzonte Scuola (21 settembre 2011)

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    Le pensioni nella scuola alla luce della nuova Legge Finanziaria

    Fermo restando che è necessario aspettare le istruzioni applicative dell’INPDAP e del MIUR su molti aspetti operativi, riportiamo il testo dei commi 21, 22, 23 dell’art. 1 della Legge 14 settembre 2011, n. 148 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari”, pubblicata sulla G.U. n. 216 del 16-9-2011.

    Art. 1
    Disposizioni per la riduzione della spesa pubblica
    omissis
    21. Con effetto dal 1º gennaio 2012 e con riferimento ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento a decorrere dalla predetta data all'articolo 59, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, . 449, dopo le parole: «anno scolastico e accademico» ((sono inserite le seguenti)): «dell'anno successivo». Resta ferma l'applicazione della disciplina vigente prima dell'entrata in vigore del presente comma per i soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2011.
    22. Con effetto dalla data di entrata in vigore del presente decreto e con riferimento ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento a decorrere dalla predetta data all'articolo 3 del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79, convertito con modificazioni con legge 28 maggio 1997, n. 140, sono apportate le seguenti modifiche:
    a) al comma 2 le parole «decorsi sei mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro.» sono sostituite dalle seguenti: «decorsi ventiquattro mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro e, nei casi di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età o di servizio previsti dagli ordinamenti di appartenenza, per collocamento a riposo d'ufficio a causa del raggiungimento dell'anzianità massima di servizio prevista dalle norme di legge o di regolamento applicabili nell'amministrazione, decorsi sei mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro»;
    b) al comma 5 sono soppresse le seguenti parole: «per raggiungimento dei limiti di età o di servizio previsti dagli ordinamenti di appartenenza, per collocamento a riposo d'ufficio a causa del raggiungimento dell'anzianità massima di servizio prevista dalle norme di legge o di regolamento applicabili nell'amministrazione».
    23. Resta ferma l'applicazione della disciplina vigente prima dell'entrata in vigore del comma 22 per i soggetti che hanno maturato i requisiti per il pensionamento prima della data di entrata in vigore del presente decreto e, limitatamente al personale per il quale la decorrenza del trattamento pensionistico è disciplinata in base al comma 9 dell'articolo 59 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni ed integrazioni, per i soggetti che hanno maturato i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2011.
    omissis

    Il tutto si può così sintetizzare:
    - requisiti: se maturati entro il 31/12/2011 non si incorre nelle nuove penalizzazioni; se maturati successivamente si subisce il differimento di un anno scolastico della pensione e il ritardo nella corresponsione del TFR (passa a 6 mesi se pensionamento per vecchiaia e a 24 mesi se pensionamento per anzianità);
    - fino al 31/12/2011 i requisiti per la pensione di vecchiaia sono: 40 anni contributivi o limiti di età (65 uomini e per le donne 61 con almeno 20 di contributi);
    - fino al 31/12/2011 il requisito per la pensione di anzianità è quota 96 (con non meno di 35 di contributi e 60 di età);
    - dopo il 31/12/2011 e fino al 31/12/2013 i requisiti per la pensione di vecchiaia sono: 40 anni contributivi o limiti di età (65 anni uomini e donne);
    - dopo il 31/12/2011 e fino al 31/12/2013 per la pensione di anzianità quota 97 (con non meno di 61 anni di età e 35 di contribuzione).

    Fonte: SNALS (22 settembre 2011)

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