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Licei brevi. La Fedeli ci riprova: a fine mese firma del decreto per la sperimentazione in 100 scuole
Si ritorna a parlare della sperimentazione dei licei brevi, dopo il blocco del decreto negli ultimi mesi del ministero della Giannini.
Il decreto è stato rivisto dopo il parere del CSPI: ha portato la sperimentazione da 60 a 100 scuole. Se non ci saranno altre pause, La Fedeli firmerà il decreto entro fine maggio per consentire l’avvio della gara nazionale per selezionare i migliori 100 progetti da far partire per l’anno 2018/9.
Il corso di studi deve garantire il raggiungimento degli stessi obiettivi di apprendimento del percorso ordinario; deve caratterizzarsi per innovazione didattica, valorizzazione dei laboratori, insegnamento del CLIL a partire dal terzo anno, insegnamenti opzionali, progetti di orientamento con il mondo del lavoro e attività di alternanza.
La valutazione dei progetti sarà affidata ad un Comitato scientifico regionale che relazionerà al Comitato scientifico nazionale, composto da esperti scelti dal MIUR, che dovranno verificare i risultati dell’innovazione, gli eventuali correttivi e misure di sostegno.
Fonte: Orizzonte Scuola (09 maggio 2017)
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Istituti musicali pareggiati, sì della Fedeli alla statizzazione. AFAM: graduatorie nazionali dei precari saranno trasformate in GaE
Per la statizzazione degli istituti musicali pareggiati occorrono 50 milioni, comprensivi del funzionamento annuo, secondo l’importo indicato dal Mef. Lo ha sottolineato la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, nel corso di un’audizione in commissione Istruzione al Senato sulla riforma del settore Afam.
La ministra ha quindi spiegato che “è ancora da approfondire la situazione debitoria di alcuni degli istituti musicali pareggiati interessati alla statizzazione” confermando la volontà di “pervenire a una progressiva ma totale statizzazione degli istituti musicali”.
Poi Fedeli ha allargato il discorso al personale. “Stiamo lavorando con la ministra Madia alle modifiche al decreto legislativo che interviene sul testo unico pubblico impiego per tentare di adottare anche per il mondo del precariato Afam alcune delle soluzioni contemplate per le cosiddette stabilizzazioni, evitando così situazioni discriminatorie tra categorie di precari”.
La ministra ha comunque ribadito che nello schema di Dpr sul reclutamento è prevista la trasformazione dell’ultima graduatoria nazionale per titoli, attualmente destinata solo a contratti a tempo determinato, in graduatoria a esaurimento per assunzioni a tempo indeterminato.
“Ciò consentirà di risolvere il problema di circa 1.200 docenti che da anni lavorano presso le istituzioni con contratti rinnovati ogni anno, condizione che non sempre permette di assicurare la continuità didattica. Questa modifica normativa, in collegamento con il nuovo modello di reclutamento, già fornisce – ha osservato la ministra – una prima risposta al precariato”.
Fonte: Orizzonte Scuola (11 maggio 2017)
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Superiori quadriennali, sì all’avvio. Si partirà con 100 prime in tutta Italia, quali i criteri per candidarsi
L’ok è arrivato anche dal CSPI che ha dato parere favorevole, seppure con qualche richiesta di modifica, all’avvio del percorso quadriennale alle superiori.
Si tratta di un ulteriore step della sperimentazione avviata dal Ministro Carrozza e che ha avuto un leggero arresto con il Ministro Giannini. Il provvedimento adesso passerà nelle mani di Valeria Fedeli per la firma.
Molte le critiche in questi anni da parte del mondo della scuola, che hanno portato il CSPI a chiedere restrizioni per questa ulteriore ondata di sperimentazione che coinvolgerà ben 100 istituti superiori.
Il CSPI, in particolare, ha chiesto che la sperimentazione sia ben monitorata da parte del Ministero, con l’invio di ispettori nelle scuole.
Stessi obiettivi in quattro anni invece che cinque, con esami di Stato identici ai percorsi quinquennali. Questo il contenuto della sperimentazione alla quale le scuole potranno partecipare a seguito di una apposita progettazione da presentare al Ministero che dovrà comprendere, tra le altre cose: potenziamento lingua con percorso CLIL, attività laboratoriali e tecnologie digitali, rafforzamento alternanza scuola-lavoro e progetti su mobilità internazionale.
Fonte: Orizzonte Scuola (15 maggio 2017)
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Orientamento, l’istruzione tecnica ha perso 120.000 studenti in 10 anni e non è solo colpa del calo demografico
Le iscrizioni agli istituti tecnici sono in calo.
A parte la natalità ai minimi termini è fuga dall’istruzione tecnica: nell’ultimo decennio questo segmento della scuola superiore ha perso quasi 120mila studenti, 117.122 ragazzi per la precisione, toccando quest’anno il minimo storico di appena 821.078 alunni, alla fine degli anni ’90 gli studenti iscritti “al tecnico” si attestavano intorno al milione.
Dal 2010, anno dell’ultima riforma, in poi, le scuole tecniche, suddivise in due macro-settori Economico e Tecnologico e 11 indirizzi, vengono scelte da meno un giovane su tre (30,5% del totale degli iscritti alle superiori). Allo stesso tempo, sono aumentati i ragazzi nei licei: in 10 anni di quasi 40mila unità (l’anno del “sorpasso” è stato il 2007/2008, quando le statistiche forniteci dal ministero dell’Istruzione segnano, in quel periodo, 931.749 studenti ai licei, 930.578 negli istituti tecnici).
Causa del calo è un carente orientamento alle medie; incide anche il numero elevato di discipline nel biennio iniziale e la “pratica” laboratoriale è scarsa, facendo perdere l’identità professionalizzante, che invece la riforma del 2010 voleva incrementare.
Dal 2010/2011 al 2016/2017 le iscrizioni al primo anno all’Elettronico-elettrotecnico sono passate dal 3,2% del totale iscritti alle superiori al 2,6% (una diminuzione del 20% circa – qui a pesare sono programmi un po’ datati e che mettono insieme specializzazioni diverse fra loro). In discesa pure l’indirizzo Cat (ex geometri – dove peraltro è quasi sparito l’insegnamento del diritto); e quello Amministrazione, finanza, marketing (le iscrizioni si sono ridotte da 11,9% a 7,8%). Più o meno resistono gli indirizzi di Meccanica e Moda; in leggera crescita Informatica, Chimica e Trasporti.
La legge 107 non dedica una parola a queste scuole pur riformando l’istruzione professionale, e Maria Chiara Carrozza ha soppresso la cabina di regina ministeriale (la direzione generale per l’Istruzione tecnica). L’Italia è l’unico paese al mondo a non avere una struttura interdipartimentale dedicata alle scuole tecniche e professionali, e al legame con imprese e territori.
Ogni anno sono circa 60mila i profili che le aziende non riescono a trovare, quasi tutti profili tecnici; un dato che stride con un tasso di disoccupazione giovanile che in Italia, seppur in calo, si attesta comunque intorno al 37% (peggio di noi in Eurolandia solo due paesi, Spagna e Grecia).
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Licei brevi. Fedeli, in 4 anni per innovare non per risparmiare, nessun pericolo per l’istruzione degli studenti
Fonte: Orizzonte Scuola (13 giugno 2017)
Edited by Steve Hi Power Mc - 15/8/2017, 12:12. -
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ITS. I tecnici altamente specializzati sono le figure con le maggiori possibilità di trovare lavoro
Secondo gli ultimi dati forniti da Excelsior Unioncamere fra agosto e ottobre di quest’anno entreranno nel mercato del lavoro 875.600 persone, di cui il 34% (circa 300.000 unità) saranno giovani fino a 29 anni.
Le professioni più difficili da trovare sono: i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione, dove la difficoltà di reperimento è del 63%, i tecnici nelle attività metalmeccaniche e elettromeccaniche (47%) e i tecnici nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori (47%).
Gli ITS potrebbero aiutare moltissimo nella formazione di queste figure, il problema è che non sono i percorsi preferiti dai ragazzi.
Oggi il numero di studenti iscritti agli ITS è inferiore alle 10.000 unità contro gli 800.000 nelle Fachhochshule tedesche e i 240.000 che studiano in Francia per ottenere un BTS – Brevet de Technicien Supérieur.
Negli Istituti Tecnici Superiori “progettare, prototipare, valutare” sono le tre parole chiave che il sottosegretario Gabriele Toccafondi ha utilizzato per spiegare la didattica degli ITS che punta a mettere insieme sapere e saper fare. Occorre inoltre che l’offerta formativa degli ITS acquisisca la stessa legittimità delle laurea triennali.
Veicolare agli studenti e alle famiglie il messaggio che gli ITS danno prospettive di lavoro molto alte fornendo una preparazione professionale ad alti livelli è compito anche dell’orientamento in uscita a cura delle scuole.
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Fonte: Orizzonte Scuola (26 agosto 2017)
Edited by Steve Hi Power Mc - 1/9/2017, 20:47. -
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No alla settimana corta, per il TAR a scuola anche il sabato
Il Consiglio di Istituto aveva deciso, a maggioranza, per la settimana corta. I genitori presentano ricorso, il TAR dà loro ragione.
Questa in sintesi la vicenda del Liceo Scientifico Aristotele di Roma, che dovrà adeguarsi alle disposizioni del TAR. Disposizioni dietro le quali vi sono le richieste delle famiglie.
Ne parla oggi Repubblica, ma al momento non sono note le motivazioni che hanno spinto il Tribunale a dare ragione ai genitori contro le decisioni del Consiglio di Istituto. Si tratta infatti di una ordinanza, mentre l’udienza è stata fissata per il 16 gennaio. Anche qualora dovesse dare ragione al Consiglio di Istituto, difficilmente – a partire dalla data di pubblicazione della sentenza – ci sarebbero i tempi utili, per l’a.s. 2017/18, a ritornare ad una organizzazione scolastica su 5 giorni.
Dunque per l’a.s. 2017/18 nel liceo di Roma le lezioni dovranno svolgersi in 6 giorni sulla base dell’ordinanza cautelare, voluta da circa 90 genitori. Che sicuramente non sono la maggioranza ma che al momento avranno presentato delle motivazioni stringenti tali da ottenere l’ordinanza.
Una vicenda che riguarda moltissime scuole in Italia. E che divide i Collegi docenti (e di conseguenza i Consigli di Istituto, chiamati a deliberare) su favorevoli o contrari. Settimana corta decisa spesso in nome di un risparmio spese e per consentire alle famiglie di godere del weekend lungo. Non sappiamo quanto la scelta della settimana corta tra l’altro avrà influito sulla scelta da parte delle famiglie di questo Liceo rispetto ad altri della stessa zona, nel noto quartiere EUR di Roma.
Una decisione, quella dei giudici, che inevitabilmente sarà commentata nelle sale insegnanti, riaprendo il dibattito sull’opportunità di concentrare un numero maggiore di ore di attività scolastiche nei 5 giorni pur di avere “il sabato libero”.
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Fonte: Orizzonte Scuola (15 settembre 2017)
Edited by Steve Hi Power Mc - 29/11/2017, 23:33. -
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Istruzione professionale, via libera da Stato-Regioni a Regolamento di riordino. Più laboratori e nuovi indirizzi, dal 2018/2019 si cambia
MIUR – Via libera oggi in Conferenza Stato-Regioni all’intesa al Regolamento attuativo per il riordino dell’Istruzione professionale. Prende corpo, dunque, la riforma disegnata da uno dei decreti legislativi (il numero 61 del 2017) della legge 107 del 2015, la Buona Scuola. Per il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca era presente il Sottosegretario Vito De Filippo.
“La revisione dell’Istruzione professionale ha l’obiettivo di dare una chiara identità a questi istituti, innovando e rendendo più flessibile la loro offerta formativa, superando l’attuale sovrapposizione con l’Istruzione tecnica che ha causato, in passato, la perdita di iscrizioni, e mettendo ordine in un ambito frammentato tra competenze statali e regionali – sottolinea la Ministra Valeria Fedeli -. Rilanceremo i laboratori, stanziando anche apposite risorse PON per rinnovarli, e sarà potenziato l’organico del personale docente, con quasi 48 milioni stanziati per l’anno scolastico 2018/2019 e ulteriori finanziamenti a regime. Possiamo davvero scrivere una nuova e importante pagina per queste scuole che possono e devono avere un ruolo centrale nel rilancio economico del Paese e che possono essere davvero laboratori territoriali di innovazione. Nelle prossime settimane, anche in vista delle iscrizioni, accompagneremo scuole e famiglie, informandole sul nuovo sistema e sulle sue opportunità”.
“Il rilancio dei professionali è un tassello decisivo della riforma varata nel 2015. Si tratta di novità attese per dare una risposta qualitativamente alta a chi oggi decide di intraprendere questo percorso di studi. Dopo l’intesa di oggi lavoreremo rapidamente per fare in modo che tutto sia pronto per il prossimo anno scolastico: a settembre 2018 è previsto il debutto dei nuovi percorsi”, aggiunge il Sottosegretario Vito De Filippo.
I percorsi saranno di 5 anni: biennio più triennio. Gli indirizzi passeranno da 6 a 11: agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane; pesca commerciale e produzioni ittiche; industria e artigianato per il Made in Italy; manutenzione e assistenza tecnica; gestione delle acque e risanamento ambientale; servizi commerciali; enogastronomia e ospitalità alberghiera; servizi culturali e dello spettacolo; servizi per la sanità e l’assistenza sociale; arti ausiliarie delle professioni sanitarie: odontotecnico; arti ausiliarie delle professioni sanitarie: ottico.
Ogni scuola potrà declinare questi indirizzi in base alle richieste e alle peculiarità del territorio, coerentemente con le priorità indicate dalle Regioni. Il riordino punta ad una sempre maggiore personalizzazione degli apprendimenti in modo tale che le studentesse e gli studenti, attraverso un progetto formativo individuale, possano sviluppare e acquisire competenze che li aiutino nell’accesso del mondo del lavoro. Nel biennio vengono inseriti gli assi culturali, ovvero aggregazioni di insegnamenti omogenei che forniscono competenze chiave di cittadinanza alle giovani e ai giovani.
Le scuole potranno utilizzare le loro quote di autonomia, in relazione all’orario complessivo, per rafforzare i laboratori e qualificare la loro offerta in modo flessibile.
Per una informazione preliminare alle istituzioni scolastiche e alle famiglie in merito alle novità previste, in vista delle imminenti iscrizioni, il Ministero ha predisposto una circolare inviata a tutte le scuole con i punti principali del Regolamento approvato oggi. Il Ministero ha già avviato gli incontri informativi con gli Uffici scolastici regionali (USR) e stanziato oltre 1 milione di euro per l’accompagnamento della riforma: sono previsti, nei prossimi mesi, ulteriori incontri con gli USR e apposite conferenze di servizio con i dirigenti scolastici.
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Fonte: Orizzonte Scuola (21 dicembre 2017)
Edited by Steve Hi Power Mc - 25/2/2018, 17:52. -
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Nuovi percorsi istruzione professionale, avviso per individuazione 2 scuole polo nazionali. Candidature entro il 30 aprile
Il Miur ha pubblicato un Avviso relativo alla realizzazione e diffusione delle misure di accompagnamento ai nuovi percorsi di istruzione professionale (introdotti con il D.lgs. 61/2017), per la definizione dei profili professionali in uscita da ciascun percorso.
Nello specifico, l’Avviso è stato emanato per individuare 2 scuole polo nazionali, capofila di reti dei seguenti indirizzi:
◾Gestione delle acque e risanamento ambientale;
◾Arti ausiliarie delle professioni sanitarie – Odontotecnico.
DESTINATARI
Può partecipare all’avviso e, quindi, presentare la candidatura per l’indirizzo “Gestione delle acque e risanamento ambientale”, una rete di scuole, già costituita (al momento dell’invio della candidatura), composta da almeno tre istituzioni scolastiche presso cui sia attivo, nell’a.s. 2017/2018, qualsiasi indirizzo di studi di istruzione professionale.
La candidatura per l’indirizzo “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie – Odontotecnico” può essere presentata da una rete di scuole, già costituita (al momento dell’invio della candidatura), composta da almeno tre istituzioni scolastiche presso cui sia attivo, nell’anno scolastico corrente, l’indirizzo “Servizi socio-sanitari”, previsto dal DPR n. 87/2010, nella sua articolazione “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie – Odontotecnico”.
MODALITÀ E TERMINI DI PARTECIPAZIONE
La presentazione della candidatura è di competenza della scuola capofila di rete ed è deliberata dalla rete medesima secondo quanto previsto nell’atto costitutivo.
La candidatura deve essere accompagnata dala seguente documentazione:
◾allegati 2 (Formulario di candidatura)
◾allegato 3 (Budget finanziario di progetto);
◾atto costitutivo della rete;
◾delibera, o altro atto documentale della rete, concernente l’adesione al presente Avviso mediante la scuola capofila;
◾deliberazioni e pareri degli organi competenti delle singole istituzioni scolastiche della rete, recanti l’assenso all’adesione al presente Avviso.
La candidatura è presentata attraverso la piattaforma dedicata, secondo quanto indicato nella stessa.
La presentazione della candidatura deve essere accompagnata dall’indicazione del nominativo del Dirigente scolastico della scuola capofila e del referente del progetto, con i relativi recapiti telefonici (preferibilmente cellulare) e gli indirizzi di posta elettronica (di cui uno istituzionale e uno alternativo).
La candidatura va presentata entro le ore 12,00 del 30 aprile 2018.
Per tutti i dettagli scarica l’Avviso e gli allegati
Riforma istituti professionali: quali percorsi previsti? Struttura e organizzazione
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Edited by Steve Hi Power Mc - 14/6/2018, 23:36. -
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Nuovi percorsi istruzione professionale, modifiche a classi di concorso e quadri orario. Nota Miur
Il Miur, con nota n. 6913 del 19 aprile 2018, ha trasmesso la bozza dei quadri orario, con relativa individuazione delle classi di concorso, relativi al primo biennio degli indirizzi di studi dei nuovi percorsi di istruzione professionale, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo n. 61/2017.
Istituti professionali, quante ore per ogni classe di concorso e assi culturali. Nota Miur
Con successiva nota del 14/06/2018 l’Amministrazione ha indicato le principali integrazioni e modifiche apportate:
– l’insegnamento TIC è attribuito anche la classe di concorso A-40, limitatamente agli indirizzi in cui sono confluiti i percorsi del previgente ordinamento per i quali tale insegnamento era già attribuito alla suddetta classe di concorso, secondo le disposizioni del d.P.R. 19/2016 e del D.M. 259/2017 . L’assegnazione del suddetto insegnamento alla predetta classe di concorso potrà avvenire, tuttavia, esclusivamente al fine di evitare potenziali situazioni di soprannumerarietà per l’anno scolastico di riferimento, nei riguardi dei docenti di tale classe di concorso già presenti
nell’organico dell’istituto e assegnati ai suddetti percorsi;
– nell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica”, l’attribuzione all’insegnamento “Laboratori tecnologici ed esercitazioni” del monte ore pari a n. 330/396 ore, in luogo del monte ore di n. 396;
– nell’indirizzo “Industria e artigianato per il made in Italy”, l’attribuzione
all’insegnamento “Laboratori tecnologici ed esercitazioni” del monte ore pari a n. 330/396 ore, in luogo del monte ore di n. 396;
– nell’indirizzo “Gestione delle acque e risanamento ambientale”, l’assegnazione all’insegnamento “Tecnologie delle risorse idriche e geologiche” della classe di concorso A-42 in luogo della classe di concorso A-32 e l’aggiunta, tra le compresenze, della classe di concorso B-15, coerente con la classe A-42;
– nell’indirizzo “Enogastronomia e ospitalità alberghiera”, la previsione, tra le classi di concorso degli ITP in compresenza negli insegnamenti contraddistinti con la nota (1), delle classi B-19 e B-21, cui, tuttavia, si potrà ricorrere esclusivamente al fine di evitare, agli ITP di tali classi di concorso già presenti nell’organico dell’istituto, potenziali situazioni di soprannumerarietà per l’anno scolastico di riferimento;
– nell’indirizzo “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: Odontotecnico”, la previsione della nota (1) in corrispondenza dell’insegnamento “Anatomia Fisiologia igiene”, al fine di prevedere la compresenza di un ITP.
Nota MIUR
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Fonte: Orizzonte Scuola (15 giugno 2018)
Edited by Steve Hi Power Mc - 14/12/2018, 02:06.